Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, parlando di “weekend lungo” non si rischia di sminuire la protesta per Gaza?
«Partiamo da un dato di fatto: il Garante, un organo imparziale, ha valutato lo sciopero illegittimo perché senza preavviso. E questo già pone una questione. Ne avanzo un’altra: lo sciopero generale è un momento di protesta forte per difendere i diritti e la dignità dei lavoratori. Ci vuole un doppio giro su se stessi per dire che si fa per Gaza. Tanto più in un momento in cui accade un fatto nuovo, la proposta americana che, come ha osservato il cardinale Pizzaballa, è il primo vero spiraglio di pace in quasi tre anni. Scioperare ora è una contraddizione: si va in piazza contro la pace, contro il disarmo?».
Gli organizzatori denunciano la violazione del diritto internazionale da parte di Israele sulla Flotilla. Che ne pensa?
«In punta di diritto, come rilevato da autorevoli esperti, la violazione c’è stata. Ma il diritto deve sposarsi con la realtà concreta, perché non siamo all’università. E lì c’è una zona di guerra con un blocco navale, tutti ne erano consapevoli. Per questo ripeto: lavoriamo per la pace, perché Israele cessi l’invasione a Gaza e si arrivi a un riconoscimento dei due Stati con la liberazione degli ostaggi e l’eliminazione di Hamas. E questo difficilmente lo si otterrà scioperando».
Landini però ha chiamato comunque alla mobilitazione.
«Servirebbe responsabilità, il coraggio di fare un passo indietro quando le circostanze lo richiedono. Abbiamo visto cosa è successo nelle scorse ore, non da parte di tutti i manifestanti ma di una piccola minoranza che strumentalizza la causa palestinese per creare disordini e schierarsi contro il governo. Il rischio, con slogan come “blocchiamo tutto”, è di fornire un’occasione d’oro ai violenti».
Teme giorni caldi sul fronte dell’ordine pubblico?
«Sono molto preoccupato. Non dico che chi sciopera alimenta i violenti, ma la tensione ha raggiunto un livello altissimo. E quando lo scontro diventa duro anche nelle parole, c’è il rischio di dare spazio ai pochi facinorosi che mettono a soqquadro le città. A che serve bloccare le stazioni e creare un disagio a tutti, quando il governo italiano ha fatto di tutto perché fosse preservata la sicurezza di chi era a bordo della Flotilla? In un momento così bisogna sapere che in piazza si può anche essere strumentalizzati. E anche conniventi con i violenti, pur non volendo. Per questo non va dato loro un humus favorevole. In questo clima chi ha responsabilità deve esercitarla. Se poi Landini invece del sindacalista vuole fare politica, la faccia».
Intanto sul piano di pace Usa il parlamento italiano si è diviso.
«Mi auguravo un altro esito. Sarebbe stato bel segnale se avesse prevalso l’unità nazionale su un piano sostenuto da Paesi arabi ed europei e dall’Autorità palestinese, invece dei distinguo. Un’occasione sprecata».
L’assalto alla sinagoga di Manchester la preoccupa?
«Dà il senso del clima. Di un pericoloso ritorno all’antisemitismo. Ancora più grave perché avviene nel giorno di una festa sacra per gli ebrei. Ma è grave, e torno all’Italia, anche l’episodio del tassista che non carica l’ebreo ortodosso. Ma penso anche alla reazione contro il sindaco di Reggio Emilia che chiede la liberazione degli ostaggi. Com’è possibile pensare che non sia una cosa giusta da dire? Siamo all’impazzimento della ragione. E quando la ragione impazzisce, c’è spazio solo per il terrore dell’ideologia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this