24.05.2025
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Politics

il centrodestra riscopre il “civico”


ROMA A volte ritornano. Quando la politica preferisce non metterci la faccia. O quando una faccia da metterci, semplicemente, non si trova. E così vengono in aiuto loro: i candidati civici. Da settimane il centrodestra ne cerca uno su cui puntare alle Regionali in Liguria, sfogliando margherite che sembrano perdere un petalo dopo l’altro. E ne schiera un’altra in Emilia Romagna, Elena Ugolini (docente vicina al mondo cattolico e a Comunione e liberazione, nonché ex sottosegretaria del governo Monti), sperando in un esito diverso rispetto a cinque anni fa. E anche se in Umbria sembra scontata la ricandidatura dell’uscente Donatella Tesei, nella maggioranza c’è chi non nasconde che preferirebbe un cambio di passo. Magari proprio in favore di un civico.

Corsi e ricorsi storici. Un po’ come sul finire della prima Repubblica, quando la febbre da “società civile” sembrava aver contagiato destra e sinistra. E personaggi che fino a poco prima calcavano le accademie o i talk show d’un tratto si trovarono a indossare la fascia da sindaco.

LO SCOUTING

Ed ecco che lo “scouting” nel mondo dell’impresa o delle professioni si ripropone alle Regionali d’autunno. Vuoi perché si intravede una malaparata (e quindi meglio che a bruciarsi sia un volto esterno, al quale si potrà sempre addossare la colpa dell’eventuale sconfitta), vuoi perché la classe dirigente locale – nell’era della politica sui social più che sul territorio – talvolta latita.

È il caso della sfida alle porte in Liguria. Dove fin dalle dimissioni di Giovanni Toti, il coro nel centrodestra è stato unanime: serve un profilo civico. Qualcuno, a taccuini chiusi, la spiega proprio con il pericolo concreto di sconfitta: meglio che nessuno tra i pesi massimi dei partiti di maggioranza ci metta la faccia in prima persona. Qualcun altro invece motiva lo scouting e con la necessità di segnare una discontinuità rispetto al passato. Ma dopo i no del rettore dell’università di Genova, del presidente dell’Ordine dei medici regionale e del numero uno della Fondazione palazzo Ducale, il candidato ancora non si trova. E così non è escluso che alla fine si torni su un profilo più politico, magari locale. Dal vicepresidente Alessandro Piana al vicesindaco di Geprimo cittadino di Rapallo Carlo Bagnasco. Anche perché gli ultimi sondaggi commissionati ad Alessandra Ghisleri indicano che la possibilità di vittoria c’è, ed è concreta.

Il centrosinistra intanto, che pure in passato non ha disdegnato il ricorso a civici, stavolta ha scelto di puntare su amministratori sperimentati o politici navigati. Usato sicuro, sì, ma in grado di mettere in piedi efficaci macchine di consenso. E così in Liguria si fa largo l’ex ministro Andrea Orlando (l’ufficialità manca ancora ma un nome alternativo non c’è), in Emilia corre il primo cittadino di Ravenna Michele De Pascale, mentre in Umbria il campo largo punta sulla sindaca di Assisi Stefania Proietti.

LA SFIDA

Una differenza di approccio che nel Pd rivendicano: «Noi una classe dirigente locale ce l’abbiamo», gongolano dal Nazareno: «E quando si candida, come alle Europee con Decaro, Zingaretti e Nardella, i voti li prende». Sarà vero anche stavolta?

In attesa di vedere come finirà la sfida d’autunno tra civici contro politici, ai vertici dell’esecutivo si continua a ragionare pure sul possibile election day. Perché l’Emilia ha già fissato le urne per il 17 e 18 novembre, date in cui il governo potrebbe scegliere di accorpare il voto per le altre due regioni con un decreto. La sinistra, che sogna il tre a zero, è a favore, così come Forza Italia: «Penso che lo condividano tutte le forze della maggioranza – si lancia in una previsione l’azzurro Raffaele Nevi – A inizio settembre ci sarà la decisione». Eppure FdI e Lega, per ora, non si sono espresse. L’argomento è oggetto di dibattito: da una parte chi intravede il rischio cappotto, dall’altra chi ritiene che un’eventuale sconfitta in Liguria potrebbe tirare acqua al mulino del centrosinistra nelle altre due sfide. La decisione finale, in ogni caso, arriverà a breve, ma solo dopo il primo vertice tra alleati al rientro dalla pausa estiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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