27.11.2025
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Economy

il caso dei registratori di cassa collegati al Pos


A partire da gennaio 2026 l’Agenzia delle Entrate invierà migliaia di lettere di compliance. Gli invii riguarderanno l’obbligo di collegamento dei registratori di cassa con i sistemi di pagamento elettronici (Pos) per gli esercenti che non avranno adempiuto all’onere.

La normativa

Con il provvedimento n. 424470 del 31 ottobre 2025 l’Agenzia delle Entrate ha diffuso le nuove disposizioni di collegamento tra Pos e registratori telematici. Le regole, contenute nella scorsa legge di Bilancio, servono a implementare la tracciabilità e la sicurezza delle transazioni commerciali.

Per collegare i Pos con i registratori di cassa non è necessario modificare i dispositivi ma basta utilizzare le funzionalità rese disponibili dall’Agenzia delle Entrate nell’area riservata della sezione “Fatture e Corrispettivi”: è in quest’area che va associata la matricola del registratore di cassa con gli identificativi degli strumenti di pagamento elettronico.

La procedura sarà accessibile dal mese di marzo 2026 e, per adeguarsi, saranno previsti 45 giorni dalla messa a disposizione per gli strumenti che saranno utilizzati a partire dal 1° gennaio 2026.

Le conseguenze

Per chi non si adegua, sono previste sanzioni amministrative di 100 euro per ogni trasmissione entro un limite trimestrale di 1.000 euro.

Per l’omessa installazione degli apparecchi per emettere lo scontrino fiscale, inoltre, è prevista una sanzione da 1.000 a 4.000 euro che si applica anche in caso di mancato collegamento tra il registratore di cassa e lo strumento con il quale sono accettati i pagamenti elettronici.

Le problematiche

Il problema principale sorge per tutti quegli esercenti che non hanno l’obbligo di dotarsi di un registratore di cassa, come tabaccai, edicolanti, o gestori di sale giochi: per chi paga con strumenti di pagamento tracciabile sigarette, valori bollati e giornali, non viene rilasciato lo scontrino fiscale.

In tutti i casi in cui l’obbligo del registratore di cassa telematico non è previsto, quindi, i Pos non possono essere associati a una cassa e l’Agenzia delle Entrate non trova riscontro documentale per i pagamenti elettronici ricevuti: dinamica, questa, che potrebbe deterrminare delle apparenti anomalie.

L’Agenzia ha confermato di essere a conoscenza di queste situazioni peculiari: in caso di incongruenze tra pagamenti accettati e corrispettivi trasmessi è dunque previsto l’invio delle cosiddette «lettere di compliance», avvisi bonari tramite cui il Fisco invita il contribuente a correggere la situazione prima di procedere con l’accertamento vero e proprio.

Gli esercenti senza obbligo di registratore di cassa che riceveranno la lettera di compliance, potranno contattare l’Agenzia delle Entrate e trasmettere la documentazione che giustifica l’anomalia attraverso l’applicativo Civis.


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