Con la Louis Vuitton Preliminary Regatta in programma a Barcellona dal 22 al 24 agosto parte la maratona della 37° America’s Cup.
Era proprio il 22 agosto quando 173 anni fa la Goletta America vinse l’antico trofeo che molti in seguito chiamarono Old Mug, Vecchia Brocca, in una regata intorno all’isola di Wight battendo il meglio dello yachting britannico.
Ad affrontarsi nella Preliminary Regatta, il Defender Emirates Team New Zealand e cinque Challenger, ciascuno con l’unico nuovo AC 75 concesso dal regolamento varato negli scorsi mesi.
Si tratta del primo vero confronto per uomini e mezzi dal 2021 a Auckland, quando Luna Rossa Prada Pirelli nella 36° America’s Cup incrociò le vele con i kiwis che difesero con successo la Coppa vincendo 7 a 3.
Nella Preliminary Regatta, che non ha alcun peso ai fini dell’iter di selezione dei challenger, ognuno affronterà tutti gli altri una volta in un match a due. Sulla base delle vittorie conseguite verrà stilata una classifica e i primi due disputeranno un match finale che assegnerà la vittoria.
Louis Vuitton, sponsor delle selezioni dei challenger dal 1983, nell’edizione del 2021 si era ritirata ed era stato sostituito da Prada. Ora è tornato come sponsor sia della Preliminary Regatta, che delle selezioni tra challenger, la rediviva Louis Vuitton Cup, che del match finale con il Defender, la Louis Vuitton 37° America’s Cup-
Nella 37° America’s Cup i challenger sono cinque, due in più rispetto a Auckland 2021.
Oltre agli italiani di Luna Rossa Prada Pirelli del Circolo Vela Sicilia, agli statunitensi di American Magic del New York Yacht Club e agli inglesi di INEOS Britannia del Royal Yacht Squadron, si sono infatti aggiunti gli svizzeri di Alinghi Red Bull Racing della Société Nautique de Genève, team che origina da Ernesto Bertarelli , vincitore della Coppa nel 2003 e 2007, e i francesi di Orient Express Racing Team della Société Nautique de Saint-Tropez
Un nuovo capitolo che si aggiunge all’ affascinante storia di vela, passione, mare, ricchezza, progresso e sport che dall’800 a oggi ha già toccato tre secoli.
Per comprenderne il passato e il presente abbiamo aggiornato il Vademecum predisposto per la 36° edizione del 2021, disputata in era COVID in una Nuova Zelanda blindata che senza eccezione imponeva ferree quarantene a chiunque volesse entrare. Regole che scoraggiarono perfino i media a seguire in loco.
Il Vademecum è corredato da una serie di foto, molte delle quali scattate da quell’artista della macchina fotografica che è Carlo Borlenghi, tra i primi, se non il primo, fotografo di yachting del mondo. Un professionista dell’immagine sul mare che paradossalmente è uomo di lago, il Lago di Como, sul quale si affaccia la sua Bellano.
La Storia
Corre l’anno 1851, l’anno dell’Esposizione Universale a Londra. L’Inghilterra domina sui mari. Sono passati solo pochi decenni dalle imprese dell’Ammiraglio Horatio Nelson contro Napoleone. Negli Stati Uniti d’America, le ex colonie indipendenti da neppure 100 anni, sono nati i clipper, veloci velieri dalla prua snella che guadagnano 10 nodi di velocità rispetto agli altri. Una rivoluzione progettuale. I tempi di navigazione sono ridotti a un terzo. Un vantaggio commerciale enorme nel trasporto del tè dall’oriente, mercato che si è aperto all’ Occidente con la fine della Guerra dell’Oppio.
E’ in questo contesto che a John Cox Stevens, erede di una ricca famiglia di New York, primo Commodoro del New York Yacht Club, viene in mente di finanziare insieme ad altri amici la costruzione di un mini clipper, la goletta America, attraversare l’Atlantico e prender parte a una regata in programma il 22 agosto sotto forma di circumnavigazione dell’isola di Wight, evento collaterale dell’Esposizione Universale al quale è presente la Regina Vittoria sullo Yacht Reale Victoria e Albert. In palio, la Royal Yacht Squadron Cup, o anche, dal suo costo, la Coppa delle 100 ghinee,.

Si tratta di una regata di flotta con 14 altri concorrenti, tutti inglesi, e America vince con grande distacco. E’ in questo contesto che ha origine la leggenda della risposta “ Maestà, non c’è secondo” attribuita alla vedetta di guardia in coperta sullo yacht reale alla quale la Regina avrebbe chiesto, appreso che America era prima, chi fosse il secondo.
E’ verosimile ritenere che la vedetta intendesse dire che non si vedeva ancora il secondo. Il significato assunto da quella frase nell’epica dell’America’s Cup è però sicuramente più scenografico .
L’America’s Cup e il Deeed of Gift: 1957-1983
Passano alcuni anni ed è nell’estate del 1857 che la Coppa, tramite il famoso Deed of Gift (atto di donazione) entra in possesso del New York Yacht Club con il vincolo di metterla in palio in una competizione amichevole tra yacht di club di nazioni differenti. Di fatto un confronto tra gli uomini e i mezzi, e quindi la tecnologia, che i rispettivi paesi esprimono. Tanto che fino ai decenni più recenti sono in vigore rigorose regole di nazionalità per uomini e know how. Il nome America viene attribuito al trofeo in un secondo tempo e deriva da quello della goletta America, che dopo la vittoria nel Solent viene venduta in Inghilterra

La prima edizione ufficiale della Coppa America in acque americane si disputa nell’estate del 1871. Lo yacht sfidante, Cambria, batte bandiera inglese, ma anziché il guidone del Royal Yacht Squadron, issa quello del Royal Thames Yacht Club. Nei decenni successivi si disputano 124 edizioni. Le dimensioni degli scafi, prima immensi, dopo la seconda Guerra Mondiale si riducono. L’imbattibilità americana contribuisce a rendere l’America’s Cup leggendaria e agognata. I personaggi che scrivono il loro nome nella sua storia contribuiscono al mito. Grandi tycoon e grandi timonieri. L’aristocrazia del denaro, vecchio e nuovo, e del mondo dello yachting. Nomi, per citarne alcuni, come Vanderbilt, Mosbacher, Rockfeller, Ted Turner, Sopwith, Sir Thomas Lipton — col record di cinque sfide, superata oggi da Patrizio Bertelli con Luna Rossa — il Barone Bich, Michael Fay, Dennis Conner, Raul Gardini e Paul Cayard, Bill Koch e Buddy Melges, Russell Coutts, Ernesto Bertarelli, Larry Ellison, Vincenzo Onorato, Peter De Savary, Alan Bond.

Devono passare però 132 anni dalla vittoria della Goletta America prima che qualcuno strappi la Coppa America al New York Yacht Club. Nel 1983 a Newport, dove le regate della Coppa nel frattempo si disputano con gli splendidi 12’ Metri Stazza Internazionale, ci riesce, nella 25° Edizione, Australia II del Royal Perth Yacht Club, finanziata dall’energico miliardario australiano Alan Bond, oggi scomparso dopo alterne fortune. Una barca dotata di una rivoluzionaria chiglia con alette disegnata da Ben Lexcen e timonata dal baffuto John Bertrand. E’ l’anno in cui per la prima volta viene messa in palio la Louis Vuitton Cup per la selezione tra sfidanti.

I Challenger che vincono l’America’s Cup dopo il 1983
1983 Australia II – Newport, USA
1987 Stars & Stripes- Fremantle, Australia
1995 Team New Zealand – San Diego, USA
2003 Alinghi – Auckland, Nuova Zelanda
2010 Oracle- Valencia, Spagna
2017 Emirates Team New Zealand – Bermuda
2021 Emirates Team New Zealand – Auckland, Nuova Zelanda
L’ America’s Cup e l’Italia
Azzurra
La prima sfida italiana è quella dello Yacht Club Costa Smeralda con Azzurra nel 1983. Sfida voluta da Gianni Agnelli, Beppe Croce e Karim Aga Khan. Lo skipper è Cino Ricci, il timoniere Mauro Pelaschier, il progettista Andrea Vallicelli.

Azzurra 83 chiude al 4° posto nella Louis Vuitton Cup. Nell’ Italia, pre-dirette, pre-internet, pre-streaming e social media, è delirio e folle innamoramento.

A Fremantle nel 1987 le sfide italiane sono due: c’è Azzurra con lo Yacht Club Costa Smeralda, e c’è Italia con lo Yacht Club Italiano. Azzurra non brilla. Italia con Aldo Migliaccio e i fratelli Chieffi, sostenuta da un pool di sponsor tra i quali Maurizio Gucci e la Montedison, chiude al 7° posto sui 13 challenger presenti. E’ l’edizione del grande “Come Back” di Dennis Conner che contro Kokkaburra, dell’attuale Direttore di Gara Iain Murray, vince e riporta la Coppa in America a San Diego dove la difende con successo contro i kiwis nel 1988, nonostante la successiva diatriba legale.
Il Moro di Venezia
Il 1992 è l’anno del Moro di Venezia di Raul Gardini, che nel 1990 dà vita a un varo da sogno con accompagnamento di musiche di Morricone, regia di Franco Zeffirelli e Venezia come scenografia.

Inizia una saga che porta il Moro a vincere a San Diego nel 1991 il Mondiale e nel 1992 la Louis Vuitton Cup. La prima volta per una barca italiana. Lo skipper è Paul Cayard. Alla tattica e alla strategia i fratelli Chieffi, Enrico e Tommaso. Progettista è German Frers. Il club la Compagnia della Vela di Venezia. Contro America al Cubo di Bill Koch il Moro perde per 4 a 1 ( la vittoria è con un delta di 3 secondi).

L’era di Luna Rossa e di Patrizio Bertelli
L’era di Patrizio Bertelli e di Luna Rossa nasce con Luna Rossa Silver Bullett nel 2000, nella 30° America’s Cup a Auckland, scafo magico che dopo un entusiasmante duello serrato con America One di Paul Cayard, vince la Louis Vuitton Cup.

É la seconda volta per l’Italia, la prima con un timoniere italiano, Francesco De Angelis. Tattico è Torben Grael. Il guidone è quello dello Yacht Club Punta Ala.

Luna Rossa torna nel 2003 in nuova Zealanda per la 31° America’s Cup. In questa edizione esordisce Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato che corre per il guidone del Reale Yacht Club Canottieri Savoia. Vince Alinghi di Ernesto Bertarelli, col guidone del club svizzero Société Nautique de Genève. Al timone Russel Coutts.

Luna Rossa é presente anche nella 32° America’s Cup nel 2007 a Valencia, ancora con De Angelis, ma in questo caso col guidone dello Yacht Club Italiano. Corrono per l’Italia anche Mascalzone Latino, sempre in rappresentanza del Reale Yacht Club Canottieri Savoia, e + 39 Challenge del Circolo Vela Gargnano. Difende con successo la Coppa Alinghi di Bertarelli.

Segue a Valencia la 33° America’s Cup, una sfida a 2 secondo le regole originarie del Deed of Gift, tra il catamarano Oracle e il trimarano Alinghi. Vince Oracle di Larry Ellison, col quale é passato Russell Coutts, e la Coppa torna in America a San Francisco dove nel 2013 si disputa la 34° America’s Cup con mega-catamarani foiling.
Luna Rossa é presente sotto le insegne del Circolo Vela Sicilia, ma la sua é dichiaratamente una participazione di apprendimento. La Coppa viene difesa con successo da Oracle che grazie a Jimmy Spithill e Ben Ainsle ,che corrono insieme, é protagonistia del più clamoroso “Come Back “ della storia sportiva: da 1 a 8 a 9 a 8.

Patrizio Bertelli con Luna Rossa lancia la sfida anche per la 35° Edizione, ma decide di abbandonare sbattendo la porta quando a tradimento, sotto il profilo della correttezza più che del diritto, viene cambiata in corsa la classe di barche. Di nuovo catamarani foiling, ma più piccoli, per la 35°America’s Cup a Bermuda, dove Emirates Team New Zealand, anche con l’aiuto del team Prada, vince e riporta la Coppa a Auckland. Il timoniere é Peter Burling.

Per la 36° America’ Cup del 2021, Luna Rossa oltre a lanciare la sfida — la 6° se si conta anche quella ritirata per la 35° America’s Cup di Bermuda — è Challenger of Record e negozia con il Defender le regole della Coppa, ivi incluse quelle che riguardano la nuova barca con cui si correrà: l’AC75, un monoscafo foiling, volante quindi, molto tecnologico.
Il Challenger del Circolo Vela Sicilia è fortissimo, vince la Prada Cup e fa sperare con un inizio fulminante nel match finale, nel quale però poi i kiwis recuperano e vincono per 7 a 3.

La 37° America’s Cup
Dove
Nonostante le polemiche e gli appelli all’amor di patria, Emirates Team New Zealand, il Defender, capitanato da Grant Dalton, sulla base di valutazioni economiche e di audience, decide di non far disputare la Coppa down under e dopo una sorta di asta economico/organizzativa tra varie location geograficamente più baricentriche, sceglie Barcellona come sede della 37° America’s Cup
Il Programma
La Louis Vuitton 37° America’s Cup è in programma dal 12 al 21 ottobre 2024, al meglio di un massimo di 13 prove. Vince chi per primo raggiunge 7 vittorie. In gara il Defender Emirates Team New Zealand e il Challenger più forte, quello che avrà vinto la selezione tra i 5 challenger, la Louis Vuitton Cup .
La Louis Vuitton Cup, alla quale per la prima volta partecipa anche il Defender Emirates Team New Zealand è in programma dal 29 agosto all’8 settembre e consiste in:
- 2 Round Robin iniziali in cui ciascuno incontra il Defender e gli altri quattro challenger 2 volte. Dei 5 challenger quello con il miglior punteggio viene escluso, il Defender passa direttamente al Match della 37° America’s Cup e quattro challenger passano alla Semifinale. E’ il challenger uscito dai Round Robin con il miglior punteggio a scegliersi l’avversario nella semifinale.
- la Semifinale si corre dal 14 al 19 settembre 2024 al meglio di massimo 9 prove. Vince chi per primo raggiunge 5 vittorie.
- la Finale, in cui viene assegnata la Louis Vuitton Cup, è fissata dal 26 settembre al 5 ottobre tra i due vincitori della Semifinale. Come il Match finale contro il Defender si corre al meglio di massimo 13 prove. Vince chi per primo raggiunge 7 vittorie.
Per la 37° America’s Cup sono state introdotte due ulteriori manifestazioni riservata rispettivamente a equipaggi formati da giovani tra i 18 e i 25 anni e da donne che si correranno con gli AC 40, monoscafi momotipo foiling progettati da Emirates Team New Zealand e costruiti in Cina, che i team avevano l’obbligo di acquistare e che sono serviti durante la progettazione e costruzione del proprio unico AC 75 concesso, per allenamento, sperimentazione e per le prime due Preliminary Regattas.
L’equipaggio degli AC 40, autoviranti e le cui manovre sono alimentate da energia prodotta da batterie, sono 4: 2 timonieri e 2 flight controller.
Luna Rossa Prada Pirelli si presenta in entrambe le manifestazioni con equipaggi forti capitanati rispettivamente dai campioni Marco Gradoni e Giulia Conti.
La Unicredit Youth America’s Cup si disputa a Barcellona dal 17 al 26 settembre e i team in gara sono 12 .

La Puig Women’s America’s Cup è in programma dal 5 al 13 ottobre e anche in questo caso i team in gara sono 12. Stesso format per entrambi gli eventi: 8 regate di flotta divisi in due gruppi di 6 ciascuno, passaggio dei migliori migliori 3 dei rispettivi gruppi alla semifinale a 6 che disputano 4 regate di flotta. I primi du classificati e se la giocano quindi in una finale secca a match race.

Il Defender della 37° America’s Cup
Emirates Team New Zealand, Royal New Zealand Yacht Club.
Skipper è Grant Dalton, timonieri sono Peter Burling insieme all’australiano Nathan Outteridge. Ruolo importante riveste Blair Tuke, flight controller, che da lustri è prodiere simbiotico con Burling.
I Challenger
Luna Rossa Prada Pirelli, Circolo Vela Sicilia, con Luna Rossa. Team Director e Skipper è Max Sirena che ha la ricchezza di poter scegliere tra 4 timonieri top: Francesco “Checco” Bruni, Jimmy Spithill, Ruggero Tita, e Marco Gradoni.
INEOS Britannia, Royal Yacht Squadron.
Timonieri lo Skipper e CEO Sir Ben Ainslie e Giles Scott enrtambi vincitori di ori olimpici.
Sir Ben Ainslie in particolare è una leggenda della vela che ha nel curriculum 4 ori in Finn e 1 argento in Laser.
NYYC American Magic, New York Yacht Club
President of Sailing Operations/Skipper, ma non a bordo, Terry Hutchinson. Tra gli uomini di punta Paul Goodison, Tom Slingsby,Harry Melges
Alinghi Red Bull Racing, Société Nautique de Genève
Skipper e timoniere è Arnauld Psarofaghis, altri timonieri Maxime Bachelis e Nicolas Charbonnier.NYYC
Orient Express Racing Team, Société Nautique de Saint-Tropez
La sfida nasce da Stephan Kandler e Bruno Dubois e dalla loro esperienza con K Challenge. Ai timoni lo skipper Quentin Delapierre e Kevin Peponnet.
Gli AC75
Monoscafi dotati di due foil inventati per la 36° America’s Cup che superano in volo la barriera dei 50 nodi di velocità. In vista della la 37° edizione il regolamento di costruzione presenta leggeri cambiamenti, in sostanza ottimizzazioni che potrebbero incidere sulla velocità. La variazione più rilevante e visibile riguarda l’equipaggio, ridotto da 11 a 8 persone delle quali 4 sono cycler, che pedalando producono l’energia necessaria in termini di watt, per la regolazione delle vele, mentre l’alimentazione per la regolazione dei foil attraverso martinetti idraulici, è derivata da batterie a bordo.
Da tener presente che il vento apparente generato dagli AC 75 fa sì che le vele siano quasi sempre cazzate come di bolina anche in poppa, pur cambiando al variare delle andature le forme e le regolazioni.
A Auckland nel 2021 Luna Rossa si era inventata e aveva applicato la formula dei 2 timonieri anziché 1 che a ogni virata doveva saltare da un lato all’altro dello scafo. A Barcellona tutti hanno adottato la formula dei 2 timonieri che portano la barca insieme a 2 Flight Controller e a 4 cyclers.
Gli AC 75, che fondono caratteristiche idrodinamiche e aereodinamiche, hanno determinato l’ingresso di termini e concetti nuovi nel linguaggio velico, ad esempio portanza, lift, flap. La barra o ruota del timone in sé sono sparite, trasformato in quadri di comando con pulsanti/joystick. Oggi in Coppa America si parla di meccatronica, scienza diretta all’integrazione tra meccanica e elettronica per progettare, sviluppare e controllare sistemi e processi a elevato grado di automazione e integrazione.
Le misure
Lunghezza 20,7 metri
Larghezza: 5 metri
Altezza albero: 26,5 metri
Vele:
- randa a due pelli: 135-145 mq
- fiocco: 90 mq
Peso barca costruita in carbonio: 6.5 tonnellate,
Peso complessivo degli 8 membri dell’ equipaggio: tra 700 e 750 kg circa
Foil: 2 costituiti da un braccio che termina con una wing (ala) munita di flap, come gli aerei.
Arco massimo foil: 4 metri
Immersione massima: 5 metri
In navigazione il foil sottovento fornisce il lift, quello sopravento funge da leva raddrizzante
Si è notato per la 37° America’s Cup un orientamento convergente verso foil a T di dimensioni più ridotte.
Intensità del vento con la quale si corre
Il limite del vento è fissato tra 6.5 e 21 nodi.
Campo di Regata a ring, percorso e tempo limite
Il campo di regata è un rettangolo virtuale che costringe i concorrenti costretto entro confini virtuali (boundaries) che non possono esser varcati pena penalità. Un setting che, considerato che la larghezza minima del rettangolo, di fatto un ring, è di non più di 0,8 miglia, obbliga a manovre serrate e favorisce i cambi di posizione tra gli scafi in gara.
La lunghezza del percorso può variare in base alle condizioni del vento, tra 1,7 miglia e 2,2 miglia.
La durata delle regate, in media sui 25 minuti, e il cambio di posizione dei concorrenti, rende non noiosi i match e attrae anche un pubblico di non velisti.

La partenza è di bolina, da un terzo circadel campo.di regata
Il percorso è a bastone, bolina, poppa, per il numero di volte che stabilisce secondo il meteo il Comitato di Regata presieduto dall’australiano Iain Murray come Independent Regatta Director, veterano della Coppa, già skipper e progettista.
Il numero minimo di lati percorsi per la validità di una prova è 4.
Proprio come in un ring, o in uno stadio il pubblico é diviso in settori: le barche dagli spettatori normali, i superyacht, i charter, i team, con il divieto di accedere nella zona solo vicino allo start.
E’ il Direttore di Gara che posiziona, a seconda della direzione, dell’intensità del vento e della corrente, il campo di gara davanti al lungomare di Barcellona, il che permette al pubblico di seguire anche da terra. Rispetto a Auckland, le onde del mar Mediterraneo giocheranno un ruolo di rilievo, così come, nel caso di vento da terra, l’orografia e le costruzioni della città. .
Il tempo limite per concludere il primo lato del percorso è di 12 minuti; se non viene rispettato, la prova è annullata.
Il tempo limite per concludere l’intero percorso è di 45 minuti; se non viene rispettato la prova è annullata.
Se una barca accetta aiuto esterno, viene squalificata o considerata ritirata a seconda dei casi, e il punto va all’avversario. Dopo l’incidente a Auckland di American Magic, una nuova regola stabilisce che in caso di scuffia, la regata viene immediatamente interrotta, e il punto assegnato all’avversario, anche se i soccorsi non sono ancora intervenuti. Ciò per rendere gli aiuti più veloci.
I giudici e le penalità
Ci sono tre giudici che chiusi in un ufficio seguono la regata davanti a uno schermo che evidenzia il confine virtuale del campo di regata e il confine a rombo, inviolabile, che circonda gli AC 75 al fine di evitare le collisioni. I tre giudici alla consolle sono supportati da due in acqua. In caso di proteste per violazioni al regolamento di regata o violazioni dei boundaries, la penalità viene comunicata via radio al concorrente. La penalità consiste nel “mettere” un distacco di ulteriori 75 metri tra il “colpevole” e l’avversario, ovvero 25 metri di più rispetto a Auckland. Ciò si effettua o fermandosi/rallentando o prendendo un’altra direzione. A volte è l’avversario stesso che per suo interesse prende una differente direzione neutralizzando di fatto la penalità. Sono i giudici a comunicare alle barche quando hanno assolto la penalità.
In partenza le penalità funzionano in modo differente. Chi taglia la linea di partenza in anticipo di più di 3 secondi prima del via, deve tornare indietro e rifarla. A chi “sconfina” di non più di 3 secondi, può scegliere se rifare la partenza o se eseguire la penalità classica dei 75 metri da eseguire però dopo il via, così come le eventuali penalità collezionate nelle operazioni di pre-partenza.
La partenza
Il segnale di avviso viene dato ai 3 minuti.
L’ingresso nel box di partenza avviene:
a 2’ e 10’’, per la barca contraddistinta in blu che entra da sinistra, quindi con mura a sinistra, quindi senza precedenza;
a 2’, per la barca che entra da destra, quindi con mura a dritta, quindi con precedenza.
La linea di partenza è lunga circa 300 metri.
Con gli AC75, muniti di foil, si è voluto impedire il “dial up” quella manovra che in passato faceva sì che all’ingresso al box di partenza una barca veloce con precedenza, riuscisse a “bloccare” l’avversario.
Come seguire in TV, ma non solo
Le regate, si disputano, a Eolo piacendo, tra le 14 e 17, ora di Barcellona. I dirittio di trasmissione delle dirette per l’Italia li hanno Sky e Mediaset.
Sky trasmetterà in diretta già dalla Preliminary Regatta del 22 agosto come Sky Sport 24 con Giovanni Bruno e Flavia Tartaglini. e streaming su Now. Poi dal 29 agosto, inizio della Louis Vuitton Cup, dedicherà alla Coppa un canale ad hoc, SKY SPORT AMERICA’S CUP (205) schierando come commentatore principale Guido Meda che condurrà insieme a Giovanni Bruno, Gabriele “Ganga” Bruni e Flavia Tartaglini, un bel poker di professionisti, entusiasti e conoscitori della Coppa. Giusto per la cronaca Ganga Bruni è fratello di Checco Bruni, co-timoniere di Luna Rossa, ha un’olimpiade alle spalle come atleta e dal 2018 ha allenato il team del Nacra 17 azzurro arrivando a conquistare 2 ori olimpici con Tita-Banti, e complessivamente tra tutti i componenti, cinque ori, due argenti e un bronzo a Mondiali. Flavia Tartagini, anche lei atleta di lungo corso, sfiorò la medaglia a Rio in windsurf e oggi allena il team velico delle Fiamme Gialle. Da ricordare che Giovanni Bruno, a lungo responsabile dello Sport di Sky, ha iniziato a seguire la l’America’s Cup nel 1987, in epoca pre dirette, quando Italia e Azzurra, seconda partecipazione italiana, correvano a Fremantle in Australia. Sul canale dedicato verranno trasmessi anche speciali, news, film storici, approfondimenti, ripresi su Sky Sport 24 e su skysport.it. Mediaset trasmetterà sul canale 20.
Sul canale ufficiale Youtube dell’America’s Cup, dal sito www.america’scup.com, si può seguire la diretta delle regate commentata in inglese da esperti. La registrazione delle regate rimane sul sito e può esser vista in qualsiasi momento. Le immagini della diretta Youtube sono le stesse fornite a Sky che ha acquisito il diritto esclusivo di associare il commento in lingua italiana. Le regate live si possono vivere anche tramite il sito www.lunarossachallenge.com
Le principali riviste di settore, dal Giornale della Vela (www.giornaledellavela.com) a Fare Vela ( www.farevela.net) a Saily (www.saily.it) seguiranno in maniera approfondita la Coppa, con interviste video e interventi di esperti e appuntamenti quotidiani. Su youtube interessanti interventi e analisi tecniche di Vittorio d’Albertas nel canare Youtube Sail Ring
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