17.05.2025
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Economy

Il caldo fa bene alla birra: il mercato può ripartire


I segnali sembrano finalmente virare in positivo, con l’arrivo del gran caldo che ha spinto nelle due ultime settimane gli ordini di birra. Adesso la speranza è che il tempo resti buono così da spingere i consumi e recuperare i mesi magri invernali e la lunga primavera piovosa in buona parte d’Italia. L’industria della birra e il mondo sempre più affollato dell’artigianato brassicolo vogliono dimenticare i dati dell’ultimo anno. Ne va del posto di lavoro di circa 100 mila addetti in mille aziende per un valore complessivo del giro d’affari stimato in 10,2 miliardi di euro, secondo l’Annual report di Assobirra.

LA GRADAZIONE
Il 2023 non è stato decisamente un anno buono per il settore: produzione — 5%, export — 5,4%, import – 7,5%. Colpa della crisi economica che ha contratto i consumi e del clima non particolarmente caldo. I pochi dati positivi sono relativi alle birre analcoliche, una nicchia ancora piccola (solo il 2,3% del totale) in aumento del 7%, alle birre bionde di gradazione alta (+4,3%) e alle aromatizzate (+4,5%).

Agosto sarà decisivo per capire se è arrivata o meno l’inversione di tendenza. «L’estate – commenta Andrea Bagnolini, direttore generale di AssoBirra – è la stagione ideale per la birra, un momento in cui non solo cresce il suo consumo, ma anche l’interesse delle persone nel conoscerla meglio, nel provare nuove varietà e nel testare abbinamenti sempre più stimolanti con il cibo». «Nel medio lungo periodo – rassicura Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra – le previsioni restano comunque positive perché la birra in Italia è ormai diventata una bevanda da pasto, identificata con la convivialità informale, apprezzata per le sue caratteristiche di leggerezza, versatilità, naturalezza e basso contenuto alcolemico». Tutti valori che fanno della birra «un vero e proprio simbolo della cultura estiva italiana», che favorisce lo sviluppo del turismo enogastronomico. Ne è convita Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico. «Percorsi e proposte tematiche legate alla birra, come degustazioni, tour nei birrifici e visite ai luppoleti – afferma – rappresentano un’opportunità unica per i turisti di vivere momenti autentici e sostenibili. Queste attività non solo arricchiscono l’esperienza di viaggio, ma promuovono anche la conoscenza delle eccellenze locali e il rispetto per il territorio. L’importanza di queste iniziative risiede nella capacità di coniugare piacere edonistico e arricchimento culturale, rispondendo alle nuove esigenze dei viaggiatori contemporanei». I dati dell’ultima indagine condotta da BVA Doxa ne sono la dimostrazione: in vacanza, il consumo di birra aumenta in modo trasversale, con il 52% del campione che dichiara di berne di più nella bella stagione. La Gen X guida il cambio di abitudini, con il 54% che beve birra fino a una media di 4 volte a settimana, mentre per circa la metà di Millennials e Gen Z la frequenza di consumo è di 3 volte a settimana. Che sia un volano per il turismo è confermato dal 71% degli intervistati che scelgono vacanze dedicate alla scoperta di cibi e birre locali: la Gen Z mostra un interesse più marcato per questo tipo di viaggi, con il 76% che opta per vacanze enogastronomiche, seguita dai Millennials (72%) e dalla Gen X (69%).

IL DATO
Particolarmente attrattivi i birrifici artigianali che producono il 15,4% dei 17,4 milioni di ettolitri totali. Significativo il dato dell’export che ha già raggiunto i 280 milioni di euro, cifra consistente per un complesso di aziende solitamente micro. L’Italia dei microbirrifici con 9.600 dipendenti si posiziona al sesto posto in Europa tra i produttori artigianali superando Paesi di grande tradizione. Un mercato in grande espansione, tanto da svolgere all’interno della Camera dei deputati, martedì scorso, la presentazione di uno degli eventi di riferimento, Bolle di Malto a fine agosto a Biella. Intanto la Fiera di Rimini ha confermato dal 16 al 18 febbraio 2025 il Beer&Food Attraction, il più importante salone del settore in Italia che, grazie alla collaborazione con Ice ospiterà buyer da 40 Paesi. Tra le novità, il maggior spazio per i prodotti No-alcol e Low-alcol.

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