Il Golden Gala di atletica torna a casa cioè allo Stadio Olimpico, al Foro Italico. Ragioni organizzative lo avevano “esiliato” a Firenze per la scorsa edizione, ma ecco torna dov’è nato. Perché fu qui che 44 anni fa Primo Nebiolo, l’inventore dell’atletica spettacolo e degli azzurri d’oro, organizzò non solo la passerella per Pietro Mennnea (cui oggi il meeting è intitolato), per Sara Simeoni e per Maurizio Damilano, i tre ori di Mosca ’80, ma anche la “reunion” fra boicottati e boicottanti: gli americani avevano disertato l’Urss con la scusa che stavano con gli stivali in Afghanistan.
Golden Gala di Atletica a Roma
Fu un trionfo: l’Olimpico si mostrò degno del suo nome. Ora che ha riattivato il discorso sia con i campioni dell’attuale gestione dell’atletica (cinque ori a Tokyo, per dirne solo una e “Parigi, o cara”…) sia con gli strepitosi recenti Europei di giugno, medaglie a bizzeffe e successo organizzativo (il presidente Mattarella fu presente una sera e tornò, entusiasta, quella dopo: un unicum protocollare), si vogliono rifare le cose in grande, magari tenendo d’occhio la possibilità di portare la finale del circuito della Diamond League, che è di prassi a Bruxelles, mai dire mai.
E’ per questo che ci stanno lavorando per tempo e ieri proprio all’Olimpico è stata fatta una prima presentazione, annunciando 30 stelle per il 30 agosto, che è il giorno da prenotare, save the date per gli appassionati del Grande Sport. E tra le 30 stelle è stato già dato per presente, sulla pedana dell’alto, Gimbo Tamberi, portabandiera italiano ora a Parigi e atteso a una storica conferma d’oro ai prossimi Giochi.
Già, i prossimi Giochi. C’era una punta d’amarezza pensando che l’Olimpico avrebbe potuto ospitare proprio questa edizione. Ne parlava l’assessore Onorato, en passant ma non troppo, che poi sciorinava i numeri dei Grandi Eventi, che “portano turisti, lavoro e indotto”, come ognun sa, o quasi ognuno. «Chi viene a Roma per turismo adesso si forma magari un giorno in più, se c’è un evento o un concerto». Gimbo alla Coldplay. Il presidente dell’atletica Stefano Mei ricordava sì quel Golden Gala dell’80 da spettatore, poi quelli in pista e pensava anche che dopo quegli anni d’oro le stelle erano straniere, mentre oggi “basterebbero i nostri”. Seduti in prima fila, sorridevano e annuivano Lorenzo Simonelli, il romano che vola sugli ostacoli, e Andy Diaz. Stefano Mei parlava anche dei tanti giovani che stanno salendo, l’Italia è protagonista ai campionati giovanili.
«E’ necessaria un’impiantistica che non vada solo per rattoppi» sottolineava Diego Nepi Molineris, che con Sport e Salute ha fatto del Foro Italico un luogo da invidiare e della missione social un compito imprescindibile che sta portando avanti: «L’atletica ha rimesso in movimento il Paese: dobbiamo non perdere questo ‘è bello correre’ riscoperto nel post covid». Sport e scuola, dannoso problema.. “La gestione, è questa che conta” diceva ragionevolmente Nepi. E l’impatto sociale: tra i partner del Golden Gala l’agenzia dell’Onu che combatte la fame nel mondo; tra gli eventi collaterali il Palio dei Comuni, maxistaffetta 12×200, una notte per sognare d’essere Jacobs, o Ali, o Tortu, o chi per loro. Bentornato Golden Gala.
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