29.06.2025
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Politics

il 29 giugno sarà lui a imporre i palli ai metropoliti


Leone XIV riprende l’antica tradizione del 29 giugno di imporre personalmente il Pallio agli arcivescovi metropoliti nominati nel corso dell’anno. Una consolidata prassi che Papa Francesco aveva letteralmente stravolto quando nel 2015 decise di limitarsi a benedire le stole di lana bianche ma non di imporle sulle spalle degli arcivescovi preferendo delegare questo compito ai nunzi apostolici. Una novità che all’epoca fece arricciare il naso ai puristi della liturgia visto che quella striscia di lana di cinque centimetri, ricamata con sei croci nere in sta, è il simbolo evidente di un legame speciale con il Papa ed esprime la potestà che il metropolita acquista di diritto nella propria giurisdizione. Leone XIV ha deciso di non dare corso alle ‘novità’ ereditate dal predecessore. Si tratta di un altro segnale importante che rispecchia il cammino verso una certa normalizzazione della figura del pontefice dopo il terremoto bergogliano. 

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Alla messa di San Pietro e Paolo a San Pietro i palli riprenderanno così ad essere imposti direttamente dal pontefice sulle spalle degli arcivescovi metropoliti.

Tra coloro che riceveranno il pallio ci sono anche tre italiani: Antonio D’Angelo – successore del cardinale Giuseppe Petrocchi – metropolita de L’Aquila; Saverio Cannistrà di Pisa e Angelo Raffaele Panzetta, di Lecce. Nella lista spiccano poi anche pure due cardinali: l’arcivescovo di Johannesburg, il cardinale Stephen Brislin e quello di Washington, il cardinale Robert Walter McElroy, un ultra progressista e apertamente anti trumpiano, nominato da Bergoglio dopo le prime misure migratorie da parte del presidente Usa.

Oltre a questi metropoliti ci saranno altri rappresentanti americani: Boston, Richard G. Henning, successore del cardinale O’Malley;  Milwaukee Jeffrey S. Grob; Galveston-Houston Joe Steve Vásquez, succeduto al cardinale DiNardo; Detroit Edward Joseph Weisenburger; Cincinnati Robert G. Casey; Omaha Michael G. McGovern; e quello di Kansas City William Shawn McKnight.

L’imposizione dei palli da parte di Leone XIV è l’ultimo tassello di una lunga lista di particolari simbolici legati alla tradizione che ha ripristinato subito dopo eletto, come l’uso della mozzetta, del crocefisso d’oro, la scelta di tornare nel Palazzo Apostolico ad abitare (sono in corso ancora dei lavori di ristrutturazione), di fare le vacanze a Castel Gandolfo, di tornare ad usare auto berline per gli spostamenti. Non solo. Ha ripreso anche la prassi nella giornta del Corpus Domini di guidare personalmente la processione mostrando alla gente il santissimo sacramento, ha chiesto che durante le udienze private venisse ripristinata la regola di un abbigliamento formale per gli ospiti (e la veletta nera per le donne). 

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Papa Leone XIV sembra procedere gradualmente, senza clamore, con tanto garbo, riprendendo le regole di sempre, facendo però  attenzione a non urtare la suscettibilità di nessuno, cercando di normalizzare un quadro generale piuttosto complesso e sfilacciato. Del resto la situazione ereditata dal predecessore non si presenta di certo facile.

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