La stagione dei veti per Bonelli e Fratoianni non è finita, e l’hanno detto chiaramente ieri durante un incontro nel Translatantico di Montecitorio: «Per noi Renzi è un problema, ci fa perdere più voti di quanti ne possa portare». E a loro si accoda anche Conte.
Meloni e gli altri, le vacanze dei politici: Conte nell’hotel super lusso, Renzi in Sardegna, Salvini in Romagna, Schlein in Svizzera
I rapporti all’interno di questo campo largo, anzi larghissimo, continuano a inasprirsi, con Matteo Renzi che rimane il convitato di pietra. Per ora, il ruolo di mediatrice tra le diverse fazioni è affidato alla segretaria dem Elly Schlein, che fa da collante, e insiste sulla necessità di superare i veti, per andare tutti verso un unico obiettivo: sconfiggere la destra.
I dubbi di M5s e Avs
M5s e Avs procedono col freno a mano tirato sull’ipotesi di una coabitazione con Renzi nello stesso schieramento. E i dubbi sono tanti, a partire dalla Liguria, in Transatlantico ieri si è registrato più di qualche malumore dalle parti di Avs. A Genova, fa notare qualcuno, Iv è in maggioranza col centrodestra. «Renzi sarebbe pronto a lasciare?», ironizza un deputato rossoverde. Ironia che prosegue sul peso politico di Italia Viva: «M5s e Avs insieme valgono quasi il 20%, siamo sicuri che Renzi arriva all’1%?». Alzando lo sguardo dalla Liguria e girandolo su Roma, dalle parti di Avs si evidenzia che non c’è un veto sull’area di centro, ma forti dubbi sulla credibilità di un progetto con dentro un nome come quello di Renzi, «fautore di progetti come il Jobs act che la stessa Schlein mette in discussione». «La politica non è una partita di calcio, e nemmeno di beneficenza…, ha detto Fratoianni. Più esplicito Bonelli, che chiama direttamente in causa gli «errori fatti dal governo Renzi».Freno tirato anche nel M5s.
Il leader qualche giorno fa, si era già appellato a «un progetto chiaro e credibile e con compagni di strada affidabili». E la linea non è cambiata.
L’intervento di Renzi
Da una parte, Renzi non ha rinnegato «un passato che divide», ma invita a guardare al futuro. Dall’altra, dopo il bilaterale con Conte, Fratoianni ribadisce che «per essere competitivi» bisogna costruire «un’alternativa, un progetto credibile». «Se la sinistra vuole mettere veti perde, se il centro-sinistra vuole prendere i voti vince. Oggi già il centro-sinistra è matematicamente maggioranza, ma non lo è politicamente perché? Perché va avanti a forza di veti. Questo è l’elemento chiave». Lo ha detto il leader di Iv oggi a margine della raccolta firme per il referendum Autonomia a Roma. «I veti sono un regalo a Meloni. Siamo chiaramente molto diversi da Fratoianni, Bonelli e Conte su tante questioni e non diventeremo mai simili — ha aggiunto — buon per noi e buon per loro. Però se vuoi costruire un’alternativa sui contenuti, costruisci l’alternativa, se non lo vuoi fare ognuno si assume la propria responsabilità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this