20.07.2025
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Sports

«Ha perso fiducia in se stesso e nella possibilità di vincere»


È stata una sconfitta bruciante quella subita da Carlos Alcaraz domenica scorsa, in finale di Wimbledon contro Jannik Sinner. Il tennista spagnolo si è arreso dopo poco più di tre ore, perdendo per 6-4 4-6 4-6 4-6, lasciando intravedere delle crepe nella sua tenuta mentale. 

Chi si è reso conto di questo improvviso calo di concentrazione, oltre a Sinner che ne ha approfittato per vincere il suo primo Slam inglese, è stata la stampa spagnola, che ha tuonato contro il campione 22enne arrivando addirittura a definirlo «intratable» e «destrozo». Critiche forse eccessive per un ragazzo che ha già vinto 5 Slam e ha giocato la sua terza finale di Wimbledon consecutiva. 

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Toni Nadal su Alcaraz 

A rincarare la dose c’ha pensato, nei giorni successivi alla débâcle, Toni Nadal, zio e storico allenatore di Rafa, che intervistato da «El Pais» ha bacchettato Alcaraz: «Penso che Carlos dovesse provare a variare un po’ di più il suo gioco, come ad esempio stava facendo Grigor Dimitrov. Nel suo ottavo di finale, Grigor, stava riuscendo a spezzare lo slancio del suo avversario, vincendo i primi due set, variando molto il gioco, cosa che non ho visto fare ad Alcaraz. La finale di Wimbledon non è stata una partita spettacolare — ha aggiunto — ma Carlos ha abbassato un po’ l’intensità, ha mostrato un gioco più intermittente e irregolare, dopo ha anche perso fiducia in se stesso e nella possibilità di vincere, e infatti ha perso».

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Effettivamente, durante il match si è visto un Carlos un po’ più spento rispetto al solito, sicuramente meno in palla della finale del Roland Garros, dove alla lunga è riuscito a mettere sotto scacco Sinner. Nel terzo set della finale di domenica scorsa, invece, il murciano è stato pizzicato dalle telecamere mentre criticava se stesso alla sua panchina, esclamando di non riuscire a capire cosa fare e ammettendo che Jannik teneva una posizione da fondo campo migliore della sua

Questo tipo di problema ritorna ciclicamente nella carriera dello spagnolo, che ha abituato i suoi tifosi a partite di grande slancio, sorretto dal suo talento cristallino, ad altre in cui semplicemente stacca la spina, in cui si lascia sopraffare dal suo avversario. Se questo poi si chiama Jannik Sinner, le possibilità di perdere aumentano notevolmente. Sinner-Alcaraz è una sfida bellissima che probabilmente durerà per un decennio, sulla scia di ciò che hanno creato Federer e Nadal: un mese fa era Jannik ad essere nell’occhio del ciclone, adesso tocca a Carlos, che comunque con il suo estro saprà riprendersi perfettamente dopo questa battuta d’arresto improvvisa.


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