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Il mondo del Maikel Villalona, giovane tennista dominicano classe 2004, è stato squalificato per quattro anni e sei mesi dall’ITIA (l’Agenzia Internazionale per l’integrità del tennis) per aver violato il Programma anticorruzione (TACP).
Si tratta dell’ennesimo caso di match-fixing nel mondo del tennis nelle ultime settimane. Le indagini, riferite a un match di doppio dell’ITF World Tennis Tour disputato nel 2022, hanno portato a cinque capi d’accusa: manipolazione del risultato, ricezione di denaro, omessa segnalazione dell’illecito e mancata collaborazione con l’agenzia. Come reso noto dall’organismo di controllo, il giocatore «ha ammesso la sua responsabilità su tutte le accuse e ha accettato la sanzione», che oltre allo stop comprende una multa di 10.000 dollari.
La sospensione, attiva dal 30 ottobre scorso, impedirà a Villalona di giocare, allenarsi o partecipare a qualsiasi evento ufficiale ATP o ITF. Il suo caso segue quello ancor più eclatante del francese Folliot, recentemente squalificato per 20 anni e descritto come il «perno centrale di una rete criminale di scommesse».
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