È guerra. Il conflitto tra Israele e Iran, ancora una volta, fa detonare la polveriera del Medio Oriente che rischia ora di collassare. L’aeronautica israeliana ha preso il controllo dei cieli di Teheran, colpendo siti militari e nucleari, decapitandone i vertici e uccidendo più di 80 civili. Dopo una giornata di minacce infuocate, in serata il regime degli ayatollah ha risposto con il lancio di almeno 250 missili balistici, alcuni dei quali hanno bucato la proverbiale difesa aerea israeliana: esplosioni, incendi, morti e feriti si sono registrati a Tel Aviv e a Gerusalemme mentre risuonavano le sirene, con la popolazione chiusa nei rifugi. I caccia di Tsahal hanno bombardato ininterrottamente «oltre 200 obiettivi», tra cui infrastrutture militari strategiche della Repubblica islamica. Ed è così che tutti gli occhi del mondo ripiombano sullo spettro di un conflitto nucleare. La regione potrebbe essere interessata da una guerra «estesa», estenuante e dgli esiti incerti. Resta poi l’incognita Trump e del ruolo degli Usa: secondo quanto riferisce l’agenzia iraniana Fars, la risposta di Khamenei all’attacco di Netanyahu sarebbe destinata ad allargarsi alle basi americane della regione.
Israele, missili ad alta precisione e agenti speciali del Mossad infiltrati: un blitz preparato per anni