24.06.2025
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Guerra, così gli Usa hanno colpito i 3 siti iraniani: le 12 bunker buster sganciate dai B-2, i 30 Tomahawk. Trump: «Subito la pace»


Gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco aereo senza precedenti contro tre siti nucleari in Iran: Fordow, Natanz ed Esfahan. L’operazione, annunciata dal presidente Donald Trump, segna un punto di rottura nella già fragile stabilità del Medio Oriente. Nell’attacco sono state sganciate dodici bombe bunker buster, le Gbu-57 Mop su Fordow. Lo riporta Fox citando alcune fonti. La Casa Bianca parla di «successo militare». Da Teheran, invece, arriva l’allarme: “È cominciata la guerra”. «Sette bombardieri B-2 sono stati utilizzati negli attacchi». Lo ha detto il capo di stato maggiore Usa, il generale Dan Caine.

Iran, bombardieri americani B-2 spostati da Trump

L’attacco notturno, B-2 americani e coordinamento con Israele

L’operazione è scattata nella notte tra il 21 e il 22 giugno. I bombardieri stealth B-2, partiti dalla base aerea americana di Whiteman, Missouri, e riforniti sull’isola di Guam, hanno raggiunto lo spazio aereo vicino all’Iran con l’obiettivo di distruggere infrastrutture nucleari chiave.

Nel dettaglio, riferiscono Cnn e New York Times, l’attacco su Fordow è stato portato da 7 bombardieri che hanno sganciato una dozzina di bombe GBU. Parallelamente, dai sottomarini della marina americana sono stati lanciati circa 30 missili Tomahawk contro gli altri due impianti. Secondo fonti dell’emittente israeliana Channel 12, l’attacco è avvenuto in pieno coordinamento tattico e strategico con l’IDF (le Forze di Difesa Israeliane) e l’IAF (l’aviazione israeliana). L’ordigno soprannominato ‘bunker buster’ per la sua capacità di distruggere strutture sotterranee pesa 13,6 tonnellate e contiene 6 tonnellate di esplosivo. Si calcola che la GBU-57 sia in grado di colpire fino a 60 metri di profondità. Non sarebbe stato garantito, quindi, il risultato in caso di attacco a Fordow con un solo ordigno. Secondo le news, gli Stati Uniti avrebbero colpito a ripetizione.

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Cosa sono i bombardieri B-2

I B-2 hanno debuttato nel 1989 e sono stati impiegati per la prima volta in operazioni belliche 10 anni dopo nei Balcani. Recentemente, sono stati utilizzati nei raid contro le basi Houthi in Yemen. Attualmente, gli Usa avrebbero a disposizione 20 apparecchi, ognuno costa circa 2 miliardi di dollari. Bombardieri B-2, capaci di volare 6.000 miglia nautiche (9.600 chilometri) senza rifornimento e in grado di trasportare sia munizioni convenzionali che nucleari. Gli aerei stealth, capaci di eludere le difese nemiche, sono pilotati da un equipaggio composto da 2 elementi. La possibilità di effettuare rifornimento in volo rende l’autonomia dei bombardieri sostanzialmente infinita. L«invisibilità’ permette ai bombardieri una maggiore libertà d’azione ad alta quota e garantisce un’ampia gittata: caratteristiche determinanti per l’operazione contro i siti nucleari iraniani.

Trump: “Missione compiuta, ora vogliamo la pace”

Nel suo annuncio ufficiale, Donald Trump ha dichiarato il pieno successo dell’operazione, sottolineando che nessun velivolo è stato abbattuto:

  • “Abbiamo completato con successo l’attacco a tre siti nucleari in Iran, inclusi Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono rientrati sani e salvi.”
  • Successivamente, Trump ha aggiunto:
  • “Questo è un momento storico per gli Stati Uniti, Israele e il mondo. Israele ora è più sicura. Ora è il momento per la pace.”

La Cnn riferisce che, al momento, non sono previsti nuovi attacchi e che l’obiettivo politico della Casa Bianca è riportare l’Iran al tavolo dei negoziati.
Successivamente Donald Trump ha parlato alla nazione alle 4 del mattino italiane: «A questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima. Se la pace non arriverà rapidamente, attaccheremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità. Gli impianti nucleari chiave iraniani sono stati completamente distrutti». Trump ha parlato di «attacchi massicci di precisione» a tre siti nucleari iraniani: «Il nostro obiettivo era annullare le capacita di arricchimento di Teheran e la sua minaccia nucleare», ha aggiunto, parlando di uno «spettacolare successo militare». Trump si è presentato con il vice presidente JD Vance, il segretario di stato Marco Rubio, il capo del Pentagono Pete Hegseth. Lo stesso Hegseth, capo del Pentagono, ha parlato circa 12 ore dopo l’attacco: «Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano. L’attacco non ha preso di mira civili o truppe iraniani. E’ stato un successo schiacciante». 

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Teheran ammette gli attacchi: «Aggressione ai nostri impianti nucleari»

A confermare l’offensiva è stato anche il portavoce del quartier generale per la gestione delle crisi della provincia di Qom, in Iran:

«Poche ore fa, dopo l’attivazione del sistema di difesa aerea di Qom, parte del sito nucleare di Fordow è stata attaccata dal nemico».

Contemporaneamente, anche gli impianti di Isfahan e Natanz hanno subito attacchi, secondo fonti ufficiali. Su X un account collegato ai Guardiani della Rivoluzione ha lanciato un messaggio diretto: «Adesso è iniziata la guerra».

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Israele informata in anticipo. In corso evacuazioni da Tel Aviv

La CNN riferisce che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato avvisato in anticipo dell’imminente operazione. Trump avrebbe anche parlato con lui telefonicamente poco dopo il raid. Nel frattempo, il Dipartimento di Stato americano ha avviato l’evacuazione dei cittadini statunitensi da Israele, per timore di possibili rappresaglie iraniane o escalation nella regione.

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Diplomazia congelata ma ancora possibile

Nonostante l’impatto militare dell’azione, la Casa Bianca ha fatto sapere che il presidente Trump non intende, per ora, proseguire con ulteriori raid. La linea ufficiale è quella della “pressione per negoziare”. Lo ha confermato anche la CNN: “Trump non vuole una guerra lunga. L’obiettivo è costringere Teheran a sedersi al tavolo”, hanno detto fonti dell’amministrazione. La comunità internazionale è in allerta. Se da un lato Israele esulta per il “successo militare” e un possibile rallentamento del programma nucleare iraniano, in Europa, Cina e Russia crescono le preoccupazioni per una possibile escalation incontrollabile. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbe riunirsi nelle prossime ore. Intanto, sui mercati globali si registra un’impennata del prezzo del greggio.

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Scenari futuri, attacco unico o inizio di un nuovo conflitto?

Molti analisti si interrogano ora sul prossimo passo. Possibili scenari:

  • Risposta iraniana diretta, contro interessi statunitensi nel Golfo, o indiretta, attraverso Hezbollah e altre milizie filo-iraniane.
  • Attacco cibernetico su infrastrutture occidentali o israeliane.
  • Ripresa dei negoziati, sotto pressione multilaterale e con mediazione esterna.

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Conclusione, la notte che potrebbe cambiare il Medio Oriente

L’attacco americano segna un punto di svolta. Se sarà l’inizio di una guerra, o il colpo di forza che riaprirà un dialogo, lo diranno i prossimi giorni. Per ora, una cosa è certa: il fragile equilibrio mediorientale non sarà più lo stesso.

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