14.05.2025
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Technology

Grok 2, con l’IA di Musk chiunque può generare foto fake senza consenso (e gratuitamente): rischi e scenari


Sogni una foto reale? Chiedi a Elon Musk di realizzarla gratuitamente in un’immagine con Grok 2, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale di X (il vecchio Twitter). Ad esempio: vuoi “rubare” un bacio tra Giorgia Meloni e Donald Trump, piuttosto che tra Giancarlo Giorgetti e Javier Milei, tra Călin Georgescu e Vladimir Putin oppure tra Abū Māzen e Donald Trump? Eccola in qualche secondo, dopo aver compilato il campo “Chiedi qualsiasi cosa” e cliccato su “Grokka qualcosa”. 

Il risultato è sorprendente, per non dire impressionante, perché le immagini realizzate da Grok 2 sono altamente realistiche. In tre parole, foto fake verosimili. 

Grok 2 con Aurora per tutti gli utenti di X: può commettere errori

Dove è possibile trovare Grok, l’assistente “intelligente” che risponde alle nostre domande, crea su X e genera immagini grazie al modello battezzato “Aurora”? Semplice, nella plancia di comando del nostro profilo personale, dopo “Home”, “Notifiche, “Messaggi”, e prima di “Community”, “Premium”, “Profilo”, “Altro” e “Posta”. 

«Grok può commettere errori», avverte X per conto di Elon Musk. Dunque, come sempre, tutto è nella testa degli utenti dei social media, oltre che nelle mani con cui facciamo clic per pubblicare un determinato contenuto. 

L’assistente AI umoristico sfida ChatGPT, Gemini e Copilot

xAI, l’azienda statunitense attiva nello sviluppo di intelligenze artificiali fondata da Musk nel 2023, sfida i competitor, da ChatGPT di OpenAI a Gemini di Google, fino a Copilot di Microsoft. Perché, se fino a pochi giorni fa, l’assistente “AI umoristico” (com’era stato annunciato nel 2023) era disponibile solo per gli utenti Premium di X (con abbonamento di 8,54 euro al mese o, moltiplicando per 12, a 102,48 euro all’anno), adesso è alla portata di tutti.

Grok 2 va oltre il consenso e il copyright in nome della libertà di espressione

La nuova AI generativa di Grok non guarda in faccia al consenso e al copyright, permettendo di creare immagini di fantasia realistiche con politici o figure pubbliche, utilizzando anche quelle coperte da diritti di utilizzo, come ad esempio Topolino o altri personaggi di Walt Disney. 

I punti di vista sono diametralmente opposti: se da un lato X sostiene di voler promuovere la libertà di espressione, dall’altra l’Unione europea – come aveva fatto ai tempi dell’ex commissario per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton – aveva sollevato «il rischio di amplificare contenuti potenzialmente dannosi in Europa», con anche la violazione del Digital Services Act risalente al 2022. 

Il futuro è tutto da scoprire: per adesso, largo alla fantasia social su X con Elon Musk.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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