11.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Economy

«Gravissimi errori». Gli ex-direttori si rivolgono agli avvocati


ADRIA — Volano le accuse per la crisi del Cantiere Navale Vittoria. A due mesi dalla scadenza del 31 luglio, data in cui l’azienda di Adria (Rovigo) specializzata nella progettazione e costruzione di imbarcazioni militari, paramilitari, da lavoro, commerciali e da trasporto, prevede di ultimare le ultime commesse. Se non vi sarà l’ingresso di un nuovo investitore, il Vittoria sarà costretto ad avviare il processo di liquidazione giudiziale. Così il presidente Paolo Duò rompe il silenzio: «Mi sono fidato troppo. I precedenti manager hanno commesso numerosi errori». E spiega: «Sono cresciuto in questo cantiere. Lavoro qui da adolescente e nel tempo ho assunto ruoli di sempre maggiore responsabilità. Dal 2020 sono presidente del consiglio di amministrazione. Ne ero già membro insieme ai miei cugini e soci».


Duò fa un passo indietro nella storia. «Occorre sottolineare che l’attività della famiglia Duò all’interno del Cantiere Navale Vittoria è sempre stata separata fra coloro che si occupavano di aspetti operativi di produzione e chi coordinava l’intero settore amministrativo, commerciale ed economico. Ammetto i miei errori all’interno delle dinamiche amministrative. Il sottoscritto, e con lui altre persone, si è sempre fidato e ha riposto la massima buona fede in due manager: il direttore amministrativo e il direttore commerciale. Questi nel tempo hanno contribuito a prendere alcune tra le decisioni determinati per il tracollo dell’azienda». I due manager, con il supporto della parte amministrativo-commerciale della famiglia, secondo Duò avrebbero portato l’azienda a realizzare navi sempre più grandi e complesse, ma con contratti sotto costo, figli di progettazioni fallaci. Per porre rimedio si sarebbe creato un indebitamento con le banche.

«Nel 2021 mi sono accorto — puntualizza Duò — che qualcosa non tornava. Nel 2022, con il progressivo aumento dei costi delle materie prime e la situazione insostenibile, ho cercato di porre rimedio con l’inserimento in organico di un nuovo manager come consigliere di amministrazione e con la conseguente interruzione dei rapporti lavorativi con il direttore finanziario». Questo non è bastato, a suo avviso, a risanare i conti. «Nel 2023 sono emersi clamorosi buchi di bilancio. La mia colpa è di non aver vigilato correttamente. La terza generazione della famiglia Duò si rende disponibile a un passo indietro, con l’obiettivo di un rilancio pieno e forte, sostenuto da nuovi volti. Abbiamo davanti ancora due mesi prima del termine del Piano di ristrutturazione omologato nella ricerca di un finanziatore e di una soluzione che ci consenta di evitare la liquidazione».

LA REAZIONE

I due manager chiamati in causa da Duò, Luigi Chinappi per la parte commerciale e Gabriele Busetto per la parte amministrativa, preferiscono non commentare. «Ho portato le dichiarazioni del presidente Paolo Duò all’attenzione dei miei legali — sottolinea Busetto, in Cantiere dal 2005 a ottobre 2022 — e si potrebbe configurare una diffamazione a mezzo stampa». Sulla stessa lunghezza d’onda Chinappi: «Preferisco non parlare. Devo consultarmi con i miei avvocati».
Solo qualche settimana fa una cordata di manager si era dichiarati pronti a presentare un piano industriale. A capo della cordata Michele Lauriero, attuale direttore del project management Office di Vittoria. Con lui Giancarlo Mussino, manager esterno, e Vittoria Duò, cugina di secondo grado del presidente.
 

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]