Chiara Poggi aveva due cellulari: il Nokia azzurro, ma anche un altro dispositivo piccolo e «apribile» come rivelò la sua collega di ufficio Francesca Di Mauro. Ma a cosa servivano? E perché in una e-mail indirizzata a un’amica aveva parlato di «due intrallazzi», un’espressione che sembra alludere a due relazioni, con due uomini diversi? Sono solo alcuni dei tanti elementi rimasti senza una risposta e su cui ora si torna a indagare, con la riapertura del caso dell’omicidio dell’allora 26enne.
La studentessa fu uccisa nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto 2007. Per l’omicidio è stato condannato in via definitiva il fidanzato dell’epoca Alberto Stasi, che però si è sempre dichiarato innocente. Ora nuovi elementi hanno portato alla riapertura delle indagini.
Il nuovo sospettato è Andrea Sempio, che è ora indagato per concorso il omicidio. Le perizie che hanno coinvolto Paola e Stefania Cappa, le cugine di Chiara, e tutto il giro di amici del fratello Marco. A distanza di quasi vent’anni, numerose domande riaffiorano, in attesa di una risposta.
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