Nel corso del 2024 gli investimenti delle imprese funiviarie in vista della stagione invernale che sta per cominciare sono stati superiori ai 300 milioni, in crescita rispetto ai 250 circa stimati per l’anno precedente. L’Italia è il 3° Paese europeo per fatturato e giornate di sci e il 5° al mondo, con 1,3 miliardi di euro di giro d’affari diretto e circa 8 miliardi di indotto. A fare il punto sull’andamento e sui numeri del settore è stata Valeria Ghezzi, presidente dell’Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari), organizzazione aderente a Confindustria a cui fanno capo circa il 90% delle aziende italiane del comparto. Nel corso dell’assemblea generale dell’associazione, che si è tenuta venerdì 18 ottobre a Bolzano, Ghezzi ha rilevato che «la montagna va tutelata e ha bisogno dell’uomo. Chi vorrebbe fermare lo sci rischia di causare un danno enorme; non possiamo lasciare che questo accada perché quando ci renderemo conto del danno sarà troppo tardi».
«Ribadiamo il nostro ruolo come motore dell’economia di montagna — ha proseguito Ghezzi — e come presidio per la tutela delle ‘Terre alte’. E desideriamo stimolare tutti gli altri attori del sistema montagna a mettersi in gioco con noi. Noi imprenditori di montagna — ha affermato ancora la presidente dell’Anef — siamo pronti a metterci in gioco, consapevoli della responsabilità che abbiamo come ‘motori’ della filiera e dell’importante quota di Pil rappresentata dal turismo invernale».
Per quanto riguarda la sostenibilità e l’adattamento al cambiamento climatico, Ghezzi ha osservato: «L’Italia ha un terzo di territorio di montagna.
Le piste da sci occupano 91 km quadrati, ovvero lo 0,03% del territorio italiano e lo 0,09% del territorio montuoso. La quota di utilizzo di suolo è davvero minima e lascia alla montagna il 99% di territorio «libero» da piste e impianti». La presidente dell’Anef ha quindi ribadito che la neve programmata viene prodotta senza l’uso di additivi e che innevare un km di pista larga 40 metri costa 80mila euro.
La ministra del Turismo Daniela Santanchè, intervenendo all’incontro dell’Anef, ha sottolineato che «la montagna è una grande risorsa» e che i comprensori sciistici sono «fonte di ricchezza e di migliaia di posti di lavoro». «Ogni euro investito negli impianti di risalita — ha sostenuto Santanchè — genera 10 euro di ricadute sul territorio».
«In passato sono stati gestiti poco i flussi turistici. Dobbiamo perciò fare il possibile per destagionalizzare il turismo, mettendo in rete tutto il nostro patrimonio turistico», ha affermato ancora la ministra del Turismo. «Con un biglietto si possono gestire meglio i flussi ed eliminare le code», ha aggiunto.
«La montagna — ha insistito — offre qualcosa da fare tutto l’anno. Serve una montagna che duri 12 mesi». Secondo la ministra, «le Olimpiadi sono una grande occasione, perché ci guarderà tutto il mondo. Sono certa che noi saremo pronti. L’Italia ha un palmares importante per quanto riguarda i grandi eventi».
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