15.05.2025
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Forze speciali sudcoreane attorno al Parlamento dopo la dichiarazione della legge marziale






In Corea del Sud, “tutte le attività politiche, comprese quelle relative all’Assemblea nazionale, alle assemblee regionali, ai partiti politici, alla formazione di organizzazioni politiche, ai raduni e alle proteste, sono vietate”. È quanto si legge in un decreto, emesso dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale Park An-su, nominato alla guida del comando militare creato dopo la dichiarazione della legge marziale da parte del Presidente Yoon Suk Yeol. Il provvedimento, in base a quanto spiega l’agenzia locale Yonhap, è stato proclamato a livello nazionale e mette sotto controllo anche tutti i media e gli editori, oltre a ordinare ai medici specializzandi in sciopero di tornare immediatamente al lavoro entro 48 ore. “È vietato negare la libera democrazia o tentare la sovversione; sono vietate le fake news, la manipolazione dell’opinione pubblica e la falsa istigazione”, ha dichiarato il generale Park. Coloro che violano la legge marziale, in base al provvedimento, possono essere arrestati o perquisiti senza un mandato. Con la dichiarazione della legge marziale, il comando militare nominato dal presidente è incaricato di supervisionare gli affari amministrativi e legali nello Stato e può adottare misure speciali in settori quali l’arresto, il sequestro, i media e le azioni collettive.


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