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faro su ritardi e cantieri. E spunta il caso aeroporti


Basta caos. Matteo Salvini vuole vederci chiaro sulla catena di ritardi e disservizi tra voli e aerei che già a luglio hanno tormentato migliaia di viaggiatori inciampati in incidenti e lavori e ancora rischiano di farlo in pieno esodo d’agosto. È dunque scattato il faro del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti sui lavori annunciati dalle Ferrovie e sui voli. Stamattina lo stesso ministro «ha convocato al Mit tutti i soggetti interessati al traffico aereo (dalle compagnie alle società di gestione) per fare il punto della situazione alla luce della crescente pressione negli scali italiani e per garantire al massimo i viaggiatori», ha fatto sapere il Mit nell’ennesima giornata di viaggi a singhiozzo. A partire dai nuovi disagi negli aeroporti e dal nuovo rallentamento di ieri della circolazione tra Firenze e Roma per un guasto alla linea a Orvieto. Un cantiere che si è aggiunto ai 4mila, tra grandi e piccolissimi, aperti ad oggi in tutta Italia.

«Per quanto riguarda le ferrovie», ha puntualizzato il ministero, «Salvini sta seguendo con particolare attenzione l’andamento dei cantieri, annunciati da mesi in accordo con gli enti locali, che hanno l’obiettivo di migliorare la rete anche alla luce di investimenti senza precedenti (in larga parte previsti dal Pnrr) e prima della totale ripresa delle attività lavorative dopo la pausa estiva». Ma non nasconde qualche preoccupazione. E dunque «a fronte della situazione, Salvini ha ribadito a Fs e alle società coinvolte che è necessario massimo impegno per offrire un servizio all’altezza». Nel frattempo proprio per il settore ferroviario «sono stati ripartiti circa 2,5 miliardi di fondi straordinari tramite il secondo atto integrativo al Contratto di Programma tra Mit e Rfi», ha annunciato il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, riportando quando comunicato al Cipess. Ma le opposizioni non ci stanno e vanno all’attacco chiedendo a Salvini di riferire in Aula al più presto.

«Il governo è responsabile dei disservizi», afferma il Pd con il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Andrea Casu, sollecitando il governo a fornire tutte «le informazioni sul perché si è scelto di bloccare la rete in questo modo, proprio in queste settimane cruciali». «I ritardi sistematici di 100 o 200 minuti non possono diventare una prassi consolidata in Italia: i disagi ormai sono cronici su tutto il servizio ferroviario, dall’alta velocità ai convogli locali per i pendolari», tuonano i parlamentari M5S delle commissioni Trasporti di Senato e Camera. Va giù dura anche Italia Viva con Matteo Renzi. Mentre la senatrice e coordinatrice nazionale di Iv, Raffaella Paita, chiede a Salvini di spiegare in Parlamento lunedì.

I PIANI
Eppure il gruppo Fs insiste sulla necessità di lavori non più rinviabili. Perché legati a cantieri ordinari e straordinari previsti che tengono conto delle esigenze di pendolari e studenti con flussi ridotti o del traffico business in naturale contrazione ad agosto. Tanto più che quest’anno c’è da spingere sui lavori del Pnrr che ha dato in dote a Fs 25 miliardi, di cui ben 24 destinati alle reti di Rfi. E naturalmente le nuove linee dell’alta velocità finiscono coinvolgere anche la rete convenzionale come nel caso della Verona-Vicenza, tra gli stop “caldi”, come la linea Milano-Bologna o la Roma-Firenze. Del resto in altri paesi europei, ricordano da Fs, per lavori necessari di questa portata si chiudono del tutto le linee ferroviarie. Sono i numeri poi a raccontare la portata degli interventi. Si stima che i 9 miliardi di investimenti di Rfi dell’anno genereranno un impatto di circa 6 miliardi di valore aggiunto coinvolgendo 81mila occupati. E va detto anche che sui 4mila cantieri aperti, quelli considerati “di peso” al fine luglio sono circa 650 (di cui 350 targati Pnrr) rispetto ai 450 di dieci anni fa. Nello stesso periodo il valore delle opere è passato da 6 miliardi a oltre 30 miliardi di euro.
Certo, una parte del conto lo pagano anche i viaggiatori. E disagi che incombono sull’esodo di agosto riguardano un po’ tutta Italia e arrivano agli aerei. Certi voli sono arrivati a toccare aumenti anche di oltre il 72% sulle tratte che non era possibile raggiungere in treno). Il bilancio più amaro riguarda Calabria, Toscana, Campania, Lazio e Veneto: queste, nell’ordine, le regioni che compongono la top five del disservizi, secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha monitorato disagi, disservizi e criticità registrate.

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