Già nei mesi scorsi Sergio Mattarella aveva lanciato ripetuti appelli a fermare la fake news targate Mosca. Vere e proprie “bombe” di disinformazione volte a destabilizzare l’Europa e l’intero Occidente. Questa volta, in visita ufficiale in Moldavia — Paese al confine con l’Ucraina minacciato dalle ingerenze di Vladimir Putin — l’allarme del capo dello Stato però assume toni di drammaticità e di urgenza. Perché non c’è solo la guerra a colpi di missili, truppe corazzate e cannoni, c’è anche il conflitto subdolo nel web. «Che va fermato al più presto con regole internazionali, in sede Nato e dell’Unione europea», scandisce Mattarella dopo l’incontro a Chisinau con la presidente moldava Maia Sandu che, a porte chiuse, ha raccontato della «guerra ibrida» di Mosca contro il suo Paese a colpi di fake news «per indebolirci e impedirci libere elezioni». Quelle che in autunno dovrebbero inserire nella Costituzione il processo di adesione all’Ue.
LE CAMPAGNE ELETTORALI
«Anche in Italia ci sono costantemente tentativi di influenza disinformativa da parte russa che si intensificano particolarmente nei momenti elettorali», denuncia Mattarella. Una vera e propria «campagna di disinformazione», che rappresenta una «minaccia per l’intera Europa». Non si tratta infatti di episodi isolati, a giudizio del Presidente, ma di una strategia ideata, pianificata e orchestrata da Mosca che innesca «una diffusa tempesta di disinformazione, di fake news, di falsità, volte tutte a screditare e destabilizzare anche il nostro Paese. Sono forme di ostilità inaccettabili che richiederanno, mi auguro sollecitamente in sede di comunità internazionale, delle regole di comportamento che riguardino il rispetto degli altri Paesi». L’obiettivo condiviso con la presidente Sandu: «Bisogna preservare le nostre democrazie liberali», in quanto «libertà e democrazia non sono mai garantite, vanno difese e consolidate»
Non è un caso che Mattarella ponga l’accento sulla necessità di una risposta immediata, perché rapido deve essere anche il percorso di adesione della Moldavia all’Unione europea, «che l’Italia sostiene con convinzione», in modo da garantire a questo Paese uno scudo contro l’aggressività di Mosca. Così, offrendo sponda a Sandu che ha appena lanciato l’accorato appello della Moldavia a «vivere in libertà nello spazio europeo» dicendosi pronta «a ogni sforzo» per rispondere ai requisiti necessari per l’adesione all’Ue, il Presidente italiano invita a fare presto «perché i problemi non aspettano»: «Completare la comunità europea in senso pieno è un’esigenza storica ineludibile. L’allargamento va promosso, realizzato, aiutando i Paesi candidati a raggiungere gli standard comunitari velocemente». C’è un’esigenza di «velocità», appunto, che riguarda sia i Paesi dell’Unione europea, sia quelli destinati a farne parte, chiamati quindi ad agire «senza indugio». «In un mondo contrassegnato sempre più da grandi soggetti internazionali», osserva il capo dello Stato, «se l’Unione europea non è in grado di fornire risposte immediate, tempestive, veloci, i problemi saranno risolti secondo le scelte di altri grandi soggetti internazionali». Da Russia, Cina e per certi versi anche dagli Stati Uniti.
Mattarella, rispondendo alle domande dei giornalisti, affronta anche il dossier del conflitto in Ucraina: «A poche centinaia di chilometri da qui infuria la brutale guerra di aggressione scatenata dalla Federazione Russa. Il vertice del G7 ha confermato il nostro fermo sostegno all’integrità e all’indipendenza» di Kiev, «che non avrà cedimenti e proseguirà fino a quando sarà necessario». Per il capo dello Stato bisogna lavorare «per una pace giusta, che rispetti i principi della Carta dell’Onu e che non sia frutto della forza delle armi e della prepotenza». Anche per questo, assieme alla presidente Sandu, Mattarella ha ribadito il «fermo sostegno all’integrità e all’indipendenza dell’Ucraina».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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