Eugenio Giani agita gli equilibri all’interno del Pd. L’attuale governatore della Toscana, empolese classe 1959, con la sua autocandidatura ha scatenato una vera e propria tempesta politica tra i dem. Forte di centinaia di firme di sindaci toscani a sostegno e di sondaggi che lo confermano tra i presidenti di Regione più apprezzati d’Italia — il primo per gradimento nell’area di centrosinistra — Giani ha deciso di muoversi in autonomia, senza attendere l’investitura ufficiale dal Nazareno.
Una mossa che pesa. Il suo profilo politico e culturale, radicato nella storia toscana, lo rende una figura centrale della vita pubblica regionale. Cresciuto a Firenze, laureato in Giurisprudenza, ha costruito la propria identità politica partendo dal basso, dai quartieri, per poi salire progressivamente nelle istituzioni. Pian piano è diventato uno dei governatori più presenti e riconoscibili sul territorio. Proprio l’intraprendenza di Giani al suo bis suscita nervosismo nei vertici romani dem, che non si sono ancora allineati su una candidatura condivisa. Il suo nome non convince tutti: Avs e Movimento 5 Stelle restano dubbiosi sulla sua figura e questo minerebbe all’obiettivo dei dem di una coalizione ampia. E in più all’interno dello stesso Pd non mancano alcuni dei progressisti che, se ne avessero l’occasione, proporrebbero un’alternativa, in quanto reputano Giani troppo vicino all’area renziana. Tema che è stato anche al centro anche dell’ultimo tavolo nazionale del centrosinistra, tenutosi a Roma, dove — secondo quanto trapela da ambienti vicini a Matteo Renzi — Italia Viva sarebbe stata una delle poche forze a difendere la ricandidatura di Giani, già sostenuto nel 2020. L’attuale governatore ha dietro di sé una lunga carriera inizia negli anni ’90 come consigliere comunale per il Partito Socialista, prima di approdare nel Partito Democratico, dove ha ricoperto ruoli sempre più rilevanti. Nel 2009 Alle elezioni amministrative viene rieletto per la quinta volta al consiglio comunale di Firenze, ricevendo il maggior numero di consensi tra i consiglieri comunali. Nel 2012 è stato fra i quattro consiglieri comunali del Pd che, contro indicazione del partito, hanno supportato l’intitolazione di una via cittadina a Bettino Craxi. Nel 2020 vince le Regionali e diventa il presidente della regione Toscana battendo l’avversaria del centrodestra Susanna Ceccardi. Instancabile sul territorio, Giani non ha mai smesso di incontrate associazioni, istituzioni e semplici cittadini. Appassionato di sport, tra i diversi incarichi ha rivestito anche quello di presidente del Coni provinciale e in seguito quello nazionale.
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