Elly Schlein e Giorgia Meloni, le due leader che hanno polarizzato la campagna elettorale delle europee, e che hanno continuato il loro scontro testa a testa fino a ieri, giornata in cui si sono conclusi i ballottaggi nei 105 comuni in cui nessun candidato era riuscito a superare il 50% al primo turno. Ora, con tutti i risultati alla mano, si può tracciare un quadro complessivo su come siano andate queste votazioni nella loro interezza. Chi ha vinto e chi ha perso? Vincono i dem o Fdi? Ma soprattutto, quale sarà la prossima sfida?
Ballottaggio, in sei comuni su 14 vincono le sindache donne: chi sono e dove sono state elette
Comunali
Alla fine, la battaglia di ieri si è conclusa con 7 capoluoghi al centrosinistra e 5 al centrodestra. Un risultato sorprendente per il Partito Democratico, che è riuscito a superare indenne le tempeste giudiziarie di aprile che lo avevano visto coinvolto nelle inchieste di Bari, portando anche alla dissoluzione del campolargo. Anzi, meglio di qualsiasi aspettativa, considerando che i dem sono alla guida di tutti i 6 capoluoghi che dovevano rinnovare il proprio sindaco: Perugia, Potenza e Vibo Valencia, che si aggiungono a Cagliari già ‘conquistata’ due settimane fa e Campobasso che era a guida M5S. E confermano con vittorie nette Firenze e Bari. «Abbiamo vinto in tutti e 6 i capoluoghi di regione, strappandone tre alla destra e con tre nuove sindache. Da Firenze a Bari, da Campobasso a Perugia, da Potenza a Cagliari. È irrevocabile. Le città hanno bocciato la destra che governa e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni: basta tagli alla sanità, basta coi salari bassi e no all’autonomia differenziata», ha dichiarato la segrataria Elly Schlein. Contando tutti i 29 comuni al voto la partita finisce 17 a 10 per il centrosinistra (si partiva da 13 a 12). Secondo i dati elaborati da Youtrend, inoltre, nei 224 comuni superiori al voto il centrosinistra ha eletto 115 sindaci (11 in più rispetto agli uscenti) e il centrodestra 81 (2 in più rispetto agli uscenti). Restano 3 i sindaci M5S, mentre calano da 38 a 25 i sindaci civici.
Europee
Se il Partito democratico continua a reggere bene sul locale, a livello nazionale ed europeeo, invece, a vincere è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Qui la sua vittoria è stata schiacciante l’8 e 9 giugno, con più del 28 per cento dei consensi ottenuti, superando il 26% ottenuto alle scorse politiche del 2022. Confermare la stessa percentuale di due anni prima sarebbe già stato un ottimo risutato, ma superarla ha oltrepassato ogni più florido pronostico. Però Meloni anche in Europa ha Elly Schelin alle calcagne. I dem con 22 seggi sono il partito con più seggi nel gruppo dei socialisti europei (Pse), di cui fa parte nell’emicilco di Bruxelles. Alla fine Schlein detterà la linea anche in Europa, dove i socialisti saranno decisivi nella formazione del nuovo esecutivo europeo.
Le prossime sfide
La sfida più imminente in cui Giorgia ed Elly si troveranno di nuovo vis a vis riguarda le nomine europee. Se dovesse andare in porto il bis di von der Leyen, la poltrona più ambita da assegnare a Bruxelles diventerebbe quella del presidente del Consiglio Ue. Ed è qui che in pole position c’è Enrico Letta. Membro del Pd, vicino alla famiglia del Partito Socialista Europeo che dalla morte del presidente del Parlamento Ue David Sassoli, non ha più controllato nessuna delle tre cariche apicali dell’Ue. E questo potrebbe rendere la sua nomina ancor più probabile.
Le regionali
Poi, le regionali: in autunno si parte con l’Emilia Romagna. L’attuale presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è stato eletto al Parlamento Europeo con circa 390 mila preferenze. Di conseguenza, data l’incompatibilità delle cariche, ci saranno delle nuove elezioni regionali. Al momento, la data più probabile per il voto è dunque quella di domenica 27 ottobre 2024. Non è stata ancora ufficializzata, invece la data del voto per le Regionali in Umbira, ma i seggi con ogni probabilità torneranno ad aprirsi il prossimo inverno.
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