15.05.2025
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Politics

«Ecr darà libertà di voto alle delegazioni»


La coalizione di Ursula von der Leyen continua a vacillare. Dopo settimane di incertezze, in cui non era chiaro se la presidente della Commissione Ue, in corsa per un secondo mandato, desidersasse contare sul sostegno dei Verdi o dei Conservatori per affrontare il temuto dieci per cento di franchi tiratori previsto alle votazioni del 16 luglio, ora è arrivata la rottura dell’intesa con Ecr.

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Il gruppo dei conservatori fa un passo indierto e «darà libertà di voto alle delegazioni».

Lo ha dichiarato il capogruppo di Ecr, Nicola Procaccini uscendo dalla Conferenza dei Presidenti. In poche parole, in via uffiale, il gruppo dei conservatori non voterà la fiducia a un nuovo mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea.

L’intervento di Procaccini

«L’agenda che abbiamo avuto modo di vedere non cambia rispetto a quella di cinque anni fa e al momento non ci sono le condizioni per votare von der Leyen», spiega il co-presidente di Ecr. «All’interno del nostro gruppo c’è sempre stata libertà di movimento e decisione per le singole delegazioni. Cinque anni fa la delegazione di Fratelli d’Italia non votò la presidente della Commissione mentre la delegazione polacca del PiS, ad esempio, la votò», ha aggiunto Procaccini.

L’incontro di martedì

Intanto però è confermato l’incontro tra Ecr e Ursula von der Leyen per martedì: «Se facciamo questo incontro, è perché vogliamo sentire delle cose da von der Leyen», ha spiegato Procaccini rispondendo a chi gli chiedeva se Ecr volesse delle garanzie alla presidente della Commissione Ue. «Rispetto all’esperienza nazionale, a Bruxelles non esiste una maggioranza e una minoranza al Parlamento europeo. Esistono le maggioranze e minoranze che si formano in ogni singolo voto». Stando agli accordi preliminari presi tra i gruppi all’Eurocamera «a Ecr spettano due vicepresidenze del Parlamento europeo e la presidenza delle commissioni Agricoltura, Bilancio e Petizioni» spiega il capogruppo, aggiungendo che «Ecr non presiederà alcuna commissione che tecnicamente spetta ad altri in quanto continuiamo a pensare che il cordone sanitario sia un abominio democratico: vale per l’estrema sinistra come per l’estrema destra».

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