Chi si aspettava un’invasione di Ciampino, stile Lukaku per intenderci, sarà rimasto deluso. Ma i 200 tifosi che ieri, a mezzogiorno, di primo agosto e giorno feriale, sotto un sole cocente che toccava i 40 gradi hanno accolto Dovbyk, valevano quanto i cinquemila di un anno fa e a livello di affetto hanno già lasciato percepire al gigante ucraino cosa lo attenderà a breve. Probabilmente un altro afflato di entusiasmo lo respirerà già domani a Rieti nell’amichevole contro l’Olympiacos (dove esordirà anche il kit da trasferta, ispirato allo street art dello storico quartiere Testaccio), che sembra perfetta per regalare la passerella al nuovo centravanti romanista. Una giornata, quella di Artem, infinita. Iniziata a Girona e conclusa a Trigoria. Partito dalla Spagna alle 10,30, è atterrato a Ciampino intorno alle 11.50. Con lui, la Ceo Souloukou, il ds Ghisolfi, l’intermediario Giuffrida e l’agente Lundovkyi, tipo scaltro che ha capito subito dove si trova e come aggraziarsi le simpatie della nuova platea (ieri nuovo post su Instagram: «Rispetto per i tifosi della Roma»). Breve passerella in pista, scortato dalla Polizia, per salutare i tifosi accorsi e poi subito alla clinica Paideia per svolgere le visite mediche, durate la bellezza di 4 ore. Intorno alle 17,20 ha poi varcato i cancelli del Fulvio Bernardini, dove ad aspettarlo c’era De Rossi che lo ha corteggiato dal primo momento e lo ha convinto a declinare l’offerta dell’Atletico Madrid per accettare quella giallorossa. Breve colloquio con il tecnico, per poi far tappa in un noto hotel dell’Eur che lo ospiterà in questi primi giorni. Il battesimo nel gruppo arriverà oggi, visto che ieri la squadra si è allenata alle ore 10. Come numero di maglia, ha scelto l’11. Un acquisto importante che porta la firma dei Friedkin, per la prima volta attivi anche nell’opera di convincimento del ragazzo insieme a Daniele. Proprio Dan, oltre a mettere a disposizione i quasi 40 milioni dell’operazione, grazie agli ottimi rapporti con il City Group (galassia calcistica che comprende anche il Girona) e l’ad Ferran Soriano, ha avuto un ruolo fondamentale nella trattativa.
ECCE BOMBER
Artem quindi da oggi si allenerà con il gruppo. Porta in dote 24 gol e il titolo di capocannoniere in Liga. Tra i giocatori che hanno debuttato nella scorsa stagione nei maggiori 5 campionati europei, l’ucraino è stato quello ad aver segnato più reti, posizionandosi al quinto posto della Scarpa d’Oro vinta da Kane. Anche l’inglese era all’esordio al Bayern Monaco, ma ovviamente non veniva da un torneo minore visto che l’anno prima militava in Premier col Tottenham. Numeri importanti e analoghi ad una leggenda ucraina che Artem ha come idolo. Sì, proprio quell’ Andry Shevchenko che al primo anno al Milan segnò 24 gol in 32 partite arrivando dalla Dinamo Kiev. Dovbyk vuole ripetersi. Non ha paura delle pressioni e a 27 anni può ancora migliorarsi. Mancino, forte fisicamente e nel colpo di testa, tecnico quanto basta, sa far salire la squadra ma la miglior dote è quando riesce ad andare in progressione. Nelle movenze ricorda Vieri, un altro che non patì il passaggio dalla Liga alla Serie A. È chiaro che almeno in città i primi paragoni saranno fatti con Lukaku. Prendendo in considerazione l’ultima stagione, Artem parte in vantaggio: meglio nei gol (24 a 13), negli assist (8 a 3) e nella percentuale di successo di tiri (54,1% a 43,1%). Romelu è però il passato, Dovbyk il presente e il futuro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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