15.05.2025
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Economy

e il sussidio è più basso per le famiglie al Nord


Assegno di inclusione. Sette percettori su dieci vivono al Sud e nelle Regioni del Mezzogiorno il sussidio medio è più alto rispetto a quello erogato per le famiglie del Nord. 

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Sono i dati contenuti nella prima edizione dell’Osservatorio sull’Adi e il Sfl pubblicata dall’Inps.

Assegno di inclusione, i dati

Secondo il rapporto, a maggio erano 624.712 le famiglie con l’Adi, l’assegno di inclusione, per 617 euro medi a nucleo e oltre 1,5 milioni di persone coinvolte. Nei primi sei mesi dell’anno, riferisce l’Inps, i nuclei con la domanda accolta sono stati 697.640.

A maggio hanno ricevuto l’Adi 436.181 famiglie nel Sud (il 69,82% dei sussidi sul totale) per 1.129.288 persone, 80.051 nuclei nel Centro (164.506 persone interessate) e 108.480 nel Nord (207.637 persone coinvolte). Il sussidio medio al Sud a maggio era di 631 euro a fronte dei 578 euro medi al Nord. 

Supporto formazione

Partenza lenta, invece, per il Supporto formazione lavoro, la misura di attivazione al lavoro tramite la partecipazione a progetti di formazione, e qualificazione professionale: a maggio, secondo l’Osservatorio sono stati 56.796 le indennità erogate (350 euro a mese per un massimo di 12 mesi a fronte di percorsi di formazione e partecipazione a progetti utili alla collettività).

L’indennità ha riguardato 32.311 donne e 24.485 uomini. Nel complesso è stato pari a 96 mila il numero di soggetti di soggetti con domanda accolta SFL dal primo giorno di erogazione della misura e fino al 30 giugno 2024.

La «fotografia» dell’Inps

La ‘fotografia’ dell’Inps restituisce la seguente composizione dei 625 mila nuclei presi in considerazione nello studio: in 260 mila sono presenti minori; in 239 mila sono presenti disabili; in 297 mila sono presenti persone di almeno 60 anni di età; in 6 mila ci sono persone in condizioni di ‘svantaggio’.

Per quanto riguarda Sfl, i beneficiari tra settembre e dicembre 2023 erano 33.000, aumentando a 93.000 tra gennaio e maggio 2024. Complessivamente, le domande accolte per Sfl fino al 30 giugno 2024 sono state 96.000, di cui il 57% donne e il 50% persone tra i 50 e i 59 anni. L’Assegno d’Inclusione (Adi), ricorda l’Inps, «è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno», alla prova dei mezzi sulla base dell’Isee, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

Il Supporto Formazione Lavoro (Sfl) è invece una «misura di attivazione al lavoro tramite la partecipazione a progetti di formazione e accompagnamento al lavoro, qualificazione e riqualificazione professionale, politiche attive del lavoro, comunque denominate, progetti utili alla collettività, servizio civile universale». Rappresenta una misura dinamica e innovativa che ha l’obiettivo di accompagnare e preparare i partecipanti all’ingresso nel mercato del lavoro, evitando di lasciarli soli nel momento in cui le loro competenze non risultano ancora allineate con le richieste del settore.

Piuttosto che considerarla come un semplice sussidio, Sfl va visto come una politica attiva strutturale volta a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, riflettendo la necessità di un approccio integrato tra formazione e occupazione in un contesto economico in evoluzione.

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