Tremate (o forse no?) i leggings sono tornati. Lo hanno fatto in sordina, quando ci eravamo appena abituati al revival della vita bassa e stavamo appunto cominciando a dire la nostra sul ritorno degli skinny. Così, a sorpresa, mentre eravamo impegnati a dividerci tra pro e contro del denim ultra stretch, le passerelle hanno deciso di riesumare il must have degli anni Duemila e siamo certe che più d’una sta per (ri)cominciare a sfoggiarli. Non è stato proprio un fulmine a ciel sereno: già le collezioni la primavera-estate 2025 avevano cominciato a metterci la pulce nell’orecchio. Qualche mese dopo, la domanda fondamentale dell’autunno si pone prepotente: leggings sì o no?
IL TREND
Secondo i social la risposta è affermativa: i leggings sembrano essere diventati di colpo il look più confortevole della stagione fredda e stanno cominciando a spopolare i video di creator e influencer che li declinano in tutti gli outfit. Addirittura su TikTok è virale il video con una mise al giorno, per un’intera settimana a base di leggings: con le sneakers, con il maxi cappotto e gli stivali da cavallerizza, con gli Ugg e il piumino nemmeno fosse il 2010, ma anche con il blazer oversize. Il pericolo in agguato è che a breve dovremo tornare a ribadire il famoso adagio di quegli anni: i leggings non sono pantaloni. Ma forse sono fuseaux, come quando avevamo 12 anni (e come visto recentemente sulle passerelle di Tibi).
CURIOSITA’

Contestualizziamo: i fuseaux sono in effetti gli antesignani dei leggings che conosciamo, e fino alla seconda guerra mondiali erano indossati dai soldati come protezione sotto i pantaloni ( oggi li indossa Bella Hadid, praticamente il metaverso). Poi, negli anni Cinquanta, fu Emilio Pucci a prendere spunto per creare i pantaloni con l’elastico sotto la pianta del piede che si diffusero prima nello sport e poi per le strade soprattutto con l’avvento del tessuto elasticizzato. Non ci crederete ma anche Patricia Field, che sarebbe diventata famosa come costumista di Sex and the city, rivendica un ruolo nel loro successo: negli anni Ottanta aveva un negozio frequentato da star del calibro di Madonna, che fece dei leggings uno dei suoi must. Il resto è storia: capo simbolo dell’Indie Sleaze, indossato sotto gli shorts in denim anche per andare al supermercato, sotto la giacca militare — di cui parleremo più avanti, segnate — e con la t-shirt del gruppo rock preferito, fino ad arrivare al mood athleisure degli ultimi anni, in cui l’importante era sembrare sempre avviate verso una lezione di pilates (anche se in realtà stavamo portando fuori il cane).
NUOVE FORME
I leggings di oggi sono aderenti come non mai, ma cambiano gli abbinamenti: l’importante è portare il volume nella parte restante del look. Si sfoggiano sotto giacche oversize come da Chloé, dentro stivali voluminosi come da Balmain, sotto i blazer per un look total black come Jacquemus. Coperni durante l’ultima fashion week parigina si è inventato addirittura i leggings in tessuto C+, che incorpora una miscela di probiotici e prebiotici che si attivano con il movimento per nutrire la pelle (si chiama carewear, e pare sia l’ultima frontiera). E dire che a noi l’ultima frontiera sembrava quella di Ferragamo, il quale ha mandato le modelle in passerella agghindate come in Flashdance con body e leggings da balletto.
C’E’ CHI DICE NO
A un rapido sondaggio, a bocciare senza appello il revival sono proprio le Millennial che quei leggings li hanno indossati per tutta la durata dei vent’anni: inevitabili come un destino avverso, di certo non si può dire che valorizzino tutte le fisicità («Con i leggings sembro un salame», si sfoga un’amica). Le più giovani, invece, intendono dar loro una chance, sottolineando che a fare la differenza sono gli abbinamenti più attuali. La chiave, come sempre, è l’interpretazione.
IN PILLOLE
La giacca militare è di nuovo tra noi
La avevamo archiviata nel dimenticatoio delle tendenze che non sarebbero tornate più, ma la moda si è divertita a smentirci: la Napoleon Jacket (in realtà si chiama Hussar Jacket ma i profani la chiamano anche «giacca da pirata») è tornata attualissima per la grande gioia di chi non butta mai niente. La abbiamo vista, tra gli altri, da Alexander McQueen e da Dior, indossata da Jenna Ortega, ed è stato subito, trionfalmente, 2010.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Moda e Tendenze, ogni martedì
Iscriviti e ricevi le notizie via email
