Dopo lo sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano, arriverà il turno di CasaPound. Lo ha detto il minsitro dell’Interno Matteo Piantedosi interpellato a margine del Meeting di Rimini: «Anche CasaPound rientra, io sono stato da prefetto di Roma quello che l’ha inserito nell’elenco dei centri che sono da sgomberare, prima o poi arriverà anche il suo turno». A chi gli fa notare che il collega di governo Alessandro Giuli ha detto che l’immobile di CasaPound potrebbe non essere sgomberato, il ministro spiega: «Credo abbia detto che se si legalizza in qualche modo potrebbe non essere sgomberato. È successo già ad altri centri, il comune di Roma ha comprato addirittura delle strutture per legalizzarli, è successo anche in altre città».
Poi sul video di Almasri in cui sembra uccidere un uomo a mani nude, dice: «L’ho visto, l’ho visto il video.
Le ricostruzioni sembrano attribuire quel video a molti anni fa». A chi gli chiede se non ci sia amarezza per non averlo assicurato alla giustizia risponde che «nessuno ha mai pensato che quel personaggio fosse un personaggio meritevole di qualche considerazione. Io ho firmato un decreto di espusione che si fondava in quota parte anche sugli elementi di pericolosità del soggetto. Sono stato anche un po’ discusso per questo. Fa parte di considerazioni di giustizia, tutelare l’interesse degli italiani in Italia e all’estero» che è il motivo per cui è stato rimpatriato in Libia, per «garantire la sicurezza degli italiani sul territorio italiano e all’estero».
Boldrini: sgomberare CasaPound, no a realtà ispirate al fascismo
«L’unico sgombero di cui il governo e il ministro Piantedosi devono occuparsi è quello dello stabile di Roma occupato illegalmente dai neofascisti di CasaPound. Non certo il Leoncavallo per il quale, tra l’altro, si stava già definendo un’altra soluzione. In una repubblica nata dalla Resistenza e con una Costituzione antifascista, non ci può essere spazio per organizzazioni che si richiamano ai disvalori del regime fascista. Non solo va sgomberato lo stabile di via Napoleone III, va sciolta CasaPound e, con essa, qualsiasi realtà che sia animata da idee anticostituzionali. Lo ribadiremo con forza, insieme all’Anpi e ad altre associazioni, il 5 settembre a Grosseto dove si terrà proprio la festa nazionale di CasaPound», ha dichiarato la deputata del Pd Laura Boldrini.
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