«Nel cielo di Ustica, 44 anni or sono, si compì una strage di dimensioni immani. Rimasero uccise tutte le 81 persone a bordo del DC9 in volo da Bologna a Palermo. La Repubblica fu profondamente segnata da quella tragedia, che resta una ferita aperta anche perché una piena verità ancora manca e ciò contrasta con il bisogno di giustizia che alimenta la vita democratica». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare il 44/mo anniversario della strage di Ustica. «La Repubblica non si stancherà di continuare a cercare e chiedere collaborazione anche ai Paesi amici per ricomporre pienamente quel che avvenne».
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Le parole
«Nel giorno dell’anniversario — prosegue il capo dello Stato — desidero anzitutto rinnovare i sensi di una profonda solidarietà ai familiari delle vittime, che non si sono arresi davanti a opacità, ostacoli, distorsioni e hanno sempre cercato, pur in condizione di umana sofferenza, di fare luce sulle circostanze e le responsabilità della tragedia.
La loro opera, unita a quella di uomini dello Stato che hanno compiuto con capacità e dedizione il loro dovere, ha contribuito a diradare nebbie e a ricostruire lo scenario di quel tragico evento. Sulla strada della ricostruzione della verità, passi significativi sono stati compiuti. Ne offre testimonianza il Museo per la Memoria di Ustica, aperto a Bologna». Mattarella ricorda come «al tempo stesso la memoria sia anche trasmissione, ai più giovani, dei valori di impegno civile che sorreggono la dignità e la forza di una comunità e le consentono di affrontare le circostanze più dolorose e difficili».
La strage
Il 27 giugno 1980 il DC-9 IH870 della compagnia Itavia, in volo da Bologna a Palermo, scompare dai radar. Sono le 20.59, l’aereo esplode e precipita nel mar Tirreno, nei pressi dell’isola di Ustica. Nessuno dei 77 passeggeri e dei 4 membri dell’equipaggio sopravvive. L’aereo si sarebbe trovato, del tutto casualmente, in un triangolo di cielo interessato da operazioni di guerra, che ne avrebbero determinato l’abbattimento. Dopo anni di indagini, migliaia di cartelle, di atti istruttori e quasi 300 udienze processuali, la verità sul caso Ustica non è ancora venuta pienamente alla luce.
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