25.05.2025
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Sports

«Doping? Serve coerenza. Berrettini difende l’azzurro»


Se si esclude Matteo Berrettini e qualche altra rara eccezione, i rivali di Jannik Sinner hanno accolto e commentato con freddezza il caso doping che ha riguardato il numero uno al mondo del tennis. Nessuno si è schierato apertamente dalla parte dell’azzurro, che dal caso è uscito pulito avendo chiarito subito l’errore che ha portato alla contaminazione da Clostebol. 

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Djokovic chiede protocolli chiari

Novak Djokovic ha chiesto «protocolli chiari» e «approcci standardizzati» ai casi di doping nel tennis, sabato, in risposta all’annuncio che Jannik Sinner, il miglior giocatore del mondo, ha evitato il divieto nonostante i due test positivi di quest’anno. Djokovic, parlando con i giornalisti mentre si prepara a difendere il suo titolo agli US Open, ha detto che i giocatori che hanno lamentato la mancanza di trasparenza nel caso Sinner hanno ragione. «Capisco la frustrazione dei giocatori per la mancanza di coerenza», ha detto il 24 volte campione del Grande Slam. «Da quanto ho capito, il suo caso è stato risolto nel momento in cui è stato annunciato. Ma credo che siano passati cinque o sei mesi da quando la notizia (dei test positivi) è stata comunicata a lui e al suo team. «Quindi, sì, ci sono molti problemi nel sistema», ha detto Djokovic. «Vediamo la mancanza di protocolli standardizzati e chiari. Posso capire i sentimenti di molti giocatori che si chiedono se siano trattati allo stesso modo». Diversi giocatori hanno suggerito che Sinner abbia ricevuto un trattamento speciale a causa della sua posizione in classifica, chiedendo perché non sia stato sospeso provvisoriamente mentre si svolgeva l’indagine che lo ha scagionato.

In realtà la squalifica di Sinner, di pochi giorni, è stata annullata perché lui e il suo team sono stati in grado di chiarire immediatamente la causa di quella presenza infinitesimale di sostanza. Un processo che invece per altri giocatori spesso dura settimane. 

Ieri Sinner ha ribadito di essere stato trattato come qualsiasi altro giocatore. «Non ci sono scorciatoie, non c’è un trattamento diverso, è lo stesso processo», ha detto Sinner. Per Djokovic il caso Sinner è un esempio lampante del perché lo sport ha bisogno della controversa Professional Tennis Players Association, che ha contribuito a fondare per dare ai giocatori una maggiore voce in capitolo. Si è chiesto se alcuni casi di questo tipo possano essere risolti con poca pubblicità, come quello di Sinner, perché il giocatore aveva i fondi per assumere una rappresentanza legale costosa ed efficiente, mentre altri giocatori non hanno questa possibilità. «Non lo so», ha detto Djokovic. «È un caso o no? È un aspetto che ritengo si debba indagare di più a livello collettivo, per esaminare il sistema e capire come questi casi non si verifichino, cioè non il caso in sé, ma come si possa standardizzare il tutto in modo che ogni giocatore, a prescindere dal suo ranking o dal suo status o dal suo profilo, sia in grado di ottenere lo stesso tipo di trattamento».

Cosa ha detto Alcaraz

Secondo Carlos Alcaraz il caso è più ampio di quanto sia stato reso pubblico, ma ha rifiutato di criticare la decisione dell’ITIA. «Si tratta di ​​un momento davvero difficile per lui, questo è sicuro. È complicato. Non voglio mentire e non so bene come parlare di questa vicenda. Io credo in uno sport pulito ma sono abbastanza sicuro che ci siano molte cose che non sappiamo su questa vicenda come è normale che sia. Se lasciano che Jannik continui a giocare, ci sarà un motivo. Hanno detto che Sinner è innocente e questo è tutto ciò che ho da dire». 

Le parole bellissime di Berrettini

«Penso che siano stati mesi e settimane difficilissimi per lui. Non gli ho detto nulla, lo vedevo diverso ma non ho detto nulla perché non volevo disturbare il lavoro degli altri. Avevo visto qualcosa di diverso nei suoi occhi, forse meno gioia del solito. Poi è uscito questo e ho capito che qualcosa bolliva in pentola. È stato impressionante come ha gestito tutto questo, ha fatto grandissimi risultati nonostante questo. Ci siamo parlati brevemente, solo guardandoci abbiamo capito che è stata una situazione difficile e anche in questi giorni la sta gestendo in maniera egregia. È impressionante fare questo alla sua età, ho fatto i complimenti a lui e al suo team. Nessuno vorrebbe essere al suo posto, sono sicurissimo che sia stato un errore conoscendo lui e la sua squadra»

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