In Giappone, una donna di 32 anni, conosciuta come Kano, ha attirato l’attenzione dei media dopo aver sposato un’intelligenza artificiale di nome Klaus, da lei stessa creata utilizzando ChatGPT. Dopo la fine di una relazione reale durata più di tre anni, Kano ha iniziato a interagire con questo assistente virtuale personalizzato, fino a sviluppare un legame profondo e autentico con la sua “creazione digitale”.
La cerimonia si è svolta in un evento di realtà mista, dove la sposa ha indossato occhiali AR (realtà aumentata) per poter “vedere” il marito virtuale e scambiarsi con lui gli anelli. L’evento è stato organizzato da una coppia giapponese specializzata in matrimoni simbolici tra persone e personaggi digitali, sempre più diffusi in Giappone.
🇯🇵 21-century love story : Japanese woman, 32y.o. married AI character «KLAUS» she created in ChatGPT 🤣
Previously, she was with a real man, but, at some point, thought that AI character is much better… pic.twitter.com/HU7NgbeI50
— Lord Bebo (@MyLordBebo) November 12, 2025
Nonostante la celebrazione non abbia valore legale, per Kano rappresenta un passo importante nella sua vita: un modo per affermare la libertà di amare anche un’entità artificiale capace di comprenderla e ascoltarla senza giudizi.
Il padre della donna inizialmente si era opposto a questa unione, ma successivamente ha accettato la scelta della figlia. La vicenda è stata raccontata da RSK TV e da diversi media locali, che hanno evidenziato come questo fenomeno rifletta un trend crescente nel Paese.
In Giappone, infatti, si registrano sempre più relazioni simboliche con intelligenze artificiali o ologrammi. Un precedente noto risale al 2018, quando un uomo giapponese ha celebrato un matrimonio con Hatsune Miku, celebre cantante virtuale olografica. Questi casi, pur non essendo legalmente riconosciuti, stanno aprendo un dibattito culturale sul rapporto tra umanità, tecnologia e affettività nel mondo digitale.
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