Sindaco Michele Franchi, è soddisfatto dell’esito positivo della Conferenza dei servizi sulla ricostruzione del centro storico di Arquata del Tronto, uno dei centri simbolo del terremoto del 2016?
«Sì. Quella di venerdì è stata una giornata molto importante per la nostra comunità perché siamo riusciti ad approvare il progetto preliminare. I rappresentanti degli enti che hanno partecipato al summit hanno mosso rilievi che però non hanno snaturato il disegno complessivo di ricostruzione del centro storico. Il Comune di Arquata ha esposto i suoi suggerimenti per migliorare il progetto e poi ha dato parere favorevole. È stato compiuto un bel passo in avanti».
Cosa si aspetta adesso dopo questa lunga attesa?
«Il rispetto dei tempi è la cosa più importante per noi. Debbo ammettere che finora il cronoprogramma stilato è stato grosso modo rispettato. A questo punto, l’appalto integrato deve essere assegnato il prima possibile affinché la ricostruzione possa partire e si concretizzi davvero. Per il futuro di Arquata, è determinante che ci sia un’impresa di grandi dimensioni, capace di accollarsi e soprattutto di portare a termine un’opera così complessa e costosa».
La ricostruzione del centro storico non è l’unica priorità; a suo modo di vedere, dove si deve intervenire?
«C’è solo un obiettivo da perseguire: fare sì che Arquata rinasca. E il prima possibile. Il nostro territorio rappresenta il simbolo della forza distruttiva del terremoto del 2016 nella nostra regione. Se c’è un euro da mettere sulla ricostruzione, questo deve andare ad Arquata. Non me ne vogliano i paesi dell’entroterra marchigiano, ma nessun’altra località ha pagato un prezzo tanto alto in termini di vittime e di danni quanto Arquata».
Poi non bisogna dimenticare le frazioni.
«Certo. È fondamentale che nessuna parte del nostro territorio venga lasciata indietro. Ci sono progetti che riguardano la ricostruzione delle frazioni che meritano la stessa attenzione che viene ora concessa al centro storico del capoluogo. Il nostro appello è proprio questo: fare presto senza dimenticare nessuno».
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