Sale il tetto delle detrazioni per le spese scolastiche. Duecento euro in più, da 800 si passa a mille euro per alunno o studente. E sale anche di cento euro, a quota 1.100, l’ammontare forfettario per le spese sostenute dai ciechi per mantenere i proprio cani guida. Sono dovute delle novità fiscali introdotte con l’ultima manovra e chiarite nel dettaglio dalla circolare diffusa ieri dall’Agenzia delle Entrate. Con la legge di bilancio approvata lo scorso dicembre il governo ha infatti rimodulato il meccanismo di fruizione delle detrazioni per chi un reddito di più di 75mila euro. Il nuovo sistema in vigore da inizio anno si basa su due parametri. Al reddito del contributore si aggiunge il numero dei figli.
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IL MECCANISMO
In concreto più sale il reddito più cala, in modo graduale, l’ammontare massimo degli oneri e delle spese detraibili. Il meccanismo è comunque stato studiato per tutelare le famiglie più numerose o nelle quali ci sono figli con disabilità. L’importo base da cui partire è 14mila euro per i redditi compresi tra 75mila a 100mila euro, superati i quali il limite massimo di detrazioni scende a 8.000 euro. Queste cifre variano quindi a seconda di quanto è grande la famiglia. Chi ha un reddito fino a 100mila euro e non ha figli potrà detrarre fino a un massimo di 7.000 euro, chi ha un figlio 9.800 e chi ha due figli 11.900. Oltre si raggiunge il tetto di 14.000.
Lo stesso principio regola l’uso delle detrazioni per i redditi sopra i 100mila. Gli 8.000 euro sono soltanto per le famiglie numerose, con due figli si scende a 6.800, con un figlio a 5.600. Senza prole l’importo massimo sarà di 4.000.
La circolare chiarisce che il reddito è calcolato al netto dell’abitazione principale. Restano inoltre fuori dal calcolo le spese sanitarie, quelle per gli interessi sui mutui sulla prima casa e gli investimenti in start-up e pmi innovative. Un’esclusione, quest’ultima, entrata durante i lavori parlamentari per non tagliare le gambe al settore dell’innovazione. Il tetto posto in manovra alle detrazioni — 8.000 per i redditi sopra i 100mila euro — avrebbe infatti rischiato di compromettere gli investimenti nel comparto. Senza intervento, con un investimento da 24mila euro, agevolato al 30%, la soglia delle detrazioni sarebbe già stata colma, tanto più che nel tetto alle detrazioni il contribuente può inserire anche altre voci, ad esempio i bonus per le ristrutturazioni.
Il pericolo per il mondo dell’innovazione era infatti quello di tarpare le ali ai business angel un ristretto gruppo di 8.000 persone che ogni anno, sfruttando le agevolazioni, investono circa 200 milioni, un quinto del mercato, totalizzando detrazioni per 90 milioni.
IL CALCOLO
La circolare fornisce anche degli esempi concreti di come funziona il nuovo sistema. Si prende un contribuente che ha a carico il coniuge e due figli e un reddito 2025 di 80mila euro. Tra spese per l’istruzione dei figli fino a 2.000 euro (con detrazione al 19%), erogazioni ai partiti per 4.000 euro (detrazione al 26%) e una rata da 9.000 euro sulle spese sostenute quest’anno per una ristrutturazione (detrazione al 50%) in totale potrebbe portare in dichiarazione spese per 15mila euro che, una volta applicata il calcolo del quoziente famigliare, scendono a 11.900 e danno diritto a un totale delle detrazioni di 5.254 euro . Lo stesso contribuente, ma con un redditto di 150mila euro e spese per 9.550 euro tra ristrutturazioni, istruzione e spese funebri avrebbe invece una detrazione di 3.114 euro.
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