Maria Rosaria Boccia rilancia la notizia della sua intervista di questa sera a «È sempre cartabianca», la trasmissione televisa di Rete4 condotta da Bianca Berlinguer. L’imprenditrice 41enne di Pompei, protagonista del caso politico culminato con le dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano, sarà in studio per rispondere alle domande della conduttrice e degli ospiti. «Se il capriccio comanda l’azione di governo, allora siamo già al passaggio verso una nuova forma di governo: la dittatura. Il principio di conservazione della dittatura risiede appunto nel capriccio del dittatore. Sono determinata a dimostrare la verità della mia virtù, soprattutto per amore della Repubblica Italiana e della Democrazia», ha scritto Boccia sul proprio profilo Instagram.
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«Difendo la mia dignità e onorabilità di donna e cittadina, e quindi difendo la mia virtù. Nella difesa della virtù del popolo risiede il principio di conservazione dello Stato repubblicano. È mio diritto tutelare la verità della mia dignità e onorabilità, macchiate dalle offese del Ministro della Cultura», si legge ancora. Nonostante ciò, aggiunge, «non ho ancora ricevuto scuse ufficiali; anzi, sono stata più volte minacciata di denuncia. Per questo, per amore della Democrazia e della Repubblica, devo difendere con fermezza la mia onorabilità di donna e di cittadina repubblicana. È necessario, quindi, che io dimostri la verità della mia virtù offesa. Intendo provare che la mia virtù è stata brutalmente offesa in mondovisione e che — continua — il ruolo di Consigliera del Ministro, che ho svolto, mi è stato tolto ingiustamente, stracciando il decreto ministeriale di nomina per capriccio di donna».
Il legale di Sangiuliano: nessun timore
«Ho visionato le chat dell’ex ministro e sono sereno. Non ho alcun timore di quello che può dire questa signora». Così a l’Aria che tira su La7 il legale dell’ex ministro Sangiuliano, Siverio Sica, a proposito delle possibili nuove rivelazioni di Maria Rosaria Boccia stasera ospite alla trasmissione di Bianca Berlinguer su Rete4. «Ho qualcosa da dire su questo punto. I giornalisti dovrebbero fare il loro lavoro: si verifica chi è l’accusatore e poi si passa all’accusato, Una certa stampa ha alterato le regole della professione», ha aggiunto Sica
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