In zona Cesarini — accanto al primo via libera all’allungamento dei termini per il concordato e al bonus Natale — i partiti sono riusciti ad aumentarsi i fondi del 2xmille. Anche se di poco. Dopo il blitz di martedì scorso bloccato dal Quirinale per portare il tetto delle donazioni sopra i 40 milioni, ieri il governo ha riformulato per la seconda volta in due giorni l’emendamento di Avs e Pd che ha dato il via a questa operazione, inserendo una dotazione ulteriore di 4,6 milioni. Risultato? Dal 2026 le forze politiche di maggioranza e opposizione potranno, in base alle scelte dei contribuenti in dichiarazione dei redditi, dividersi che sfiora i 30 milioni di euro contro l’attuale monte risorse di 24,8 milioni.
IL VOTO
Il nuovo stanziamento al 2xmille — 24 ore prima si era stabilito di aumentarlo di 3 milioni — è stato l’unico fuori programma durante l’approvazione al decreto fiscale arrivata ieri in Senato senza grandi sorprese. E non soltanto perché il governo ha blindato la fiducia sul testo che — tra gli altri provvedimenti — ha allungato i tempi di adesione al concordato biennale preventivo (fino al 12 dicembre) e ha ampliato la platea per accedere al nuovo bonus Natale di 100 euro per i contribuenti con figli a carico, da erogare con la tredicesima. Se il giorno prima si era registrata una spaccatura tra Forza Italia e la Lega sulla riduzione del canone Rai, ieri il pacchetto di norme è passato senza grandi scossoni: l’aula del Senato ha confermato la fiducia chiesta da Palazzo Chigi con 100 voti a favore, 46 contrari e un astenuto. Il provvedimento, che è collegato alla legge di bilancio, passa ora alla Camera, dove deve essere convertito in legge entro il 18 dicembre.
Guardando alle altre misure contenute nel testo, dopo la riformulazione del governo all’emendamento presentato dalla Lega, via libera alla proroga del versamento delle imposte sui redditi per le partite Iva individuali, che dichiarano fino a 170mila euro di ricavi o compensi. La scadenza slitta dal 2 dicembre al prossimo 16 gennaio. Soprattutto gli autonomi possono versare il dovuto in un’unica soluzione oppure rateizzandolo in cinque rate fino al 16 maggio.
Novità anche per le Regioni. Grazie a un emendamento di Fratelli d’Italia, sottoscritto anche dal Pd, cambia la ripartizione sul payback farmaceutico, cioè la quota che aziende ed enti debbono restituire in caso di sforamento rispetto ai limiti stabiliti. La norma prevede un riequilibrio, con l’Aifa che terrà conto non più del solo criterio pro-capite, cioè del numero di abitanti, ma anche dei «rispettivi superamenti dei tetti di spesa», ridistribuendo gli importi delle regioni. Ai governatori anche 50 milioni in più per il trasporto pubblico locale.
SANITÀ
Sempre nel decreto è stato inserito, su input di Fratelli d’Italia, uno stanziamento di 4,69 miliardi per la dotazione del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali finanziati con il pacchetto Transizione 4.0. Grazie al Carroccio arriva un primo allentamento all’obbligo di copertura assicurativa anti-catastrofi per le aziende: saranno escluse quelle «già assistiti da analoga copertura assicurativa, anche se stipulata da soggetti diversi dall’imprenditore che impiega i beni».
PERSONALE
Gli enti coinvolti nello stanziamento di fondi del Pnrr (i ministeri come gli enti locali) avranno più risorse e più strumenti per assumere personale, necessario al monitoraggio della spesa e per velocizzare i pagamenti alle imprese. Sempre nell’ottica di non bloccare i cantieri, Rfi — il gestore della rete ferroviaria — si vede anticipare complessivamente un miliardo di euro sia per le manutenzioni previste dal contratto di servizio sia per le future opere.
Nel testo passato ieri in Senato rientrano anche 342 milioni in più per la dotazione della nuova Autostrade dello Stato; 50 milioni per accelerare la posa della banda larga nelle aree bianche, quelle meno remunerative, in Calabria, Lazio e Sicilia; 20 milioni per il pagamento degli straordinari delle forze armate.
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