25.05.2025
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«De Pedis non l’ha uccisa, l’avrebbe riportata a casa con un abito di Prada. Voleva arrivare in alto»


Emanuela Orlandi e la Roma criminale degli anni ’80, un filo rosso che ancora oggi lascia dietro di sé un’infinità di domande senza risposta. La scomparsa della giovane cittadina vaticana, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, avvenuta il 22 giugno 1983 nella Capitale, rappresenta uno dei casi più inquietanti della storia recente italiana. Nel corso degli anni, numerose piste investigative sono state esplorate, tra cui quella che coinvolge la Banda della Magliana e uno dei suo capi storici, Enrico “Renatino” De Pedis. E su questa ipotesi è tornato a parlare Antonio Mancini, l’”Accattone” della Banda, ospite di Pulp Podcast, la rubrica condotta dal rapper Fedez e da Mr. Marra.

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La telefonata anonima

La Banda della Magliana era un gruppo criminale romano attivo negli anni ‘70 e ‘80, noto per i suoi legami con ambienti mafiosi, politici e vaticani. Enrico De Pedis, detto “Renatino”, era uno dei suoi leader più influenti. La sua figura è emersa in relazione al caso Orlandi a partire dal 2005, quando una telefonata anonima alla redazione del programma televisivo “Chi l’ha visto?” suggerì di indagare sulla sua sepoltura nella basilica di Sant’Apollinare, a Roma, e sul presunto favore ricevuto dal cardinale Ugo Poletti. Questo portò alla scoperta che De Pedis era effettivamente sepolto lì, un fatto che suscitò numerose speculazioni e ipotesi investigative.

Le dichiarazioni di Sabrina Minardi

Un ulteriore elemento che ha alimentato le teorie sul coinvolgimento di De Pedis è stato il racconto di Sabrina Minardi, ex compagna di Renatino. Secondo le sue dichiarazioni, De Pedis avrebbe sequestrato Emanuela su ordine di monsignor Paul Marcinkus, all’epoca presidente dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR), per “mandare un messaggio” a qualcuno all’interno del Vaticano. Tuttavia, le affermazioni di Minardi sono state oggetto di dubbi a causa della loro natura contraddittoria e della mancanza di riscontri concreti.

Le indagini e le ipotesi alternative

Nel corso degli anni, sono emerse altre teorie sul possibile coinvolgimento della Magliana. Pentiti come Mancini e Maurizio Abbatino hanno suggerito che il rapimento di Emanuela fosse legato a un tentativo di ricatto nei confronti della Santa Sede, a causa di perdite finanziarie legate al crack del Banco Ambrosiano. Un elemento che ha suscitato particolare interesse è stata un’intercettazione ambientale del 2010, in cui Giuseppe De Tomasi, noto come “Sergione” e associato alla Banda, parlava della sepoltura di una ragazza a Torvaianica, suggerendo che potesse trattarsi di Emanuela. Tuttavia, questa dichiarazione non è stata mai approfondita dalle autorità competenti.

De Pedis, il sequestro e Carminati

Cosa c’entra la banda della Magliana con il sequestro di Emanuela? «Non chiamiamola Magliana, era quel gruppo lì, la vecchia guardia insomma (il gruppo dei “testaccini” ndr)…Sono sempre loro a mettere i bastoni tra le ruote per arrivare alla verità», dice Mancini a Fedez. «Lo Stato? La Chiesa?» chiede il rapper. Mancini alza gli occhi al cielo: «Guarda, io non ho problemi a rispondere, però ora mi fa male allo stomaco. Per dire questa cosa devo sentire il mio avvocato. Se l’ha presa De Pedis, la ragazzina a casa gliela mandava viva, lo sai perché? Perché era quello che la portava al Parlamento, ai livelli alti. Voi non conoscevate Renatino. De Pedis non l’ha uccisa di sicuro, perché lui voleva arrivare in alto, non aveva il minimo interesse a farla fuori. Se lei avesse avuto bisogno di un indumento, Renatino gliel’avrebbe comprato da Prada». Durante la puntata del podcast, viene rivelato un altro importante dettaglio. Pietro Orlandi avrebbe cercato di contattare Massimo Carminati, l’ex Nar finito in carcrere a seguito dell’indagine denomitata Mafia Capitale, e amico intimo di  di Franco Giuseppucci, «Er Negro», fondatore e primo boss della Banda della Magliana. «Pietro ha cercato più volte di contattare Carminati, questo ce l’ha detto a noi (Fedez e Marra ndr). E Carminati, tramite interposta persona, ha fatto riferire al fratello di Emanuela una frase precisa: «È meglio che non ci vediamo per il bene mio e tuo”»

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