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dall’acquisizione di Prada ai conti in rosso della Medusa, cosa c’è dietro


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La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno: dopo più di otto mesi Dario Vitale non è più il direttore artistico di Versace. La maison fondata da Gianni Versace, appena rilevata da Prada, e Dario Vitale “hanno concordato di comune accordo di separarsi a partire dal 12 dicembre 2025”, si legge in un comunicato. La direzione di Versace ha ringraziato Dario Vitale per “il suo contributo eccezionale allo sviluppo della strategia creativa del marchio durante questo periodo di transizione”, seguito all’uscita di scena di Donatella.

La notizia

Un’uscita che ha suscitato più di una perplessità dopo che la prima collezione di Vitale, la Spring Summer 2026 presentata solo qualche mese fa, era stata accolta positivamente dal pubblico. Vitale, salernitano di 42 anni, era stato designato come successore di Donatella Versace, che aveva fatto un passo indietro dalla direzione creativa dopo quasi trent’anni. Il suo compito sarebbe dovuto essere risollevare le sorti di un brand in crisi ma, a quanto pare, non verrà mai portato a termine.

Tra gli insider impazza la polemica e in molti associano Vitale a Sabato De Sarno, sollevato dal suo incarico da Gucci dopo due anni. La moda non aspetta i risultati e non dà tregua ai giovani designer alla guida delle maison che contano. Ma in questo caso, sembra che dietro possa esserci dell’altro.

Il retroscena

Non può essere infatti un caso che la «separazione» (si dice consensuale, ma chissà) di Vitale e Versace arrivi a soli due giorni dal completamento dell’acquisizione della maison della Medusa da parte del gruppo Prada. Gruppo dove Vitale ha lavorato per diversi anni, precisamente 15, da Miu Miu. I rumor parlano di vecchi dissapori o, nella migliore delle ipotesi, di una visione diversa da quella impostata dal designer per il suo debutto in passerella con una collezione che richiamava molto il Versace degli anni Ottanta sia per i colori che per le silhouette. Come era ovvio, il debutto aveva suscitato reazioni contrastanti con un’accoglienza tutto sommato positivo. E che il designer non sapesse di avere i giorni contati è dimostrato da un’intervista rilasciata meno di una settimana fa a Repubblica in cui parlava della sua visione per il brand. La nuova collezione sarebbe andata in passerella a febbraio, il che significa che probabilmente Vitale era già al lavoro per realizzarla. 

Per ora Versace ha precisato che il team creativo continuerà a operare sotto la guida di Emmanuel Gintzburger, direttore generale del marchio, in attesa della nomina del nuovo direttore artistico. Staremo a vedere. 


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