Notizie Nel Mondo - Notizie, affari, cultura Blog Politics dagli studi in psicologia alla sua discesa in politica
Politics

dagli studi in psicologia alla sua discesa in politica


Sara Funaro ce l’ha fatta, è lei la prima sindaco donna di Firenze. Alla fine non sono bastate le divisioni a sinistra in città, né la tenacia dell’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt, il candidato di centrodestra che l’ha costretta al ballottaggio. Palazzo Vecchio resta al Partito Democratico dopo dieci anni di amministrazione Nardella, periodo in cui la Funaro è sempre stata assessore.

Ballottaggi, chi ha vinto? I 5 capoluoghi di Regione al centrosinistra. Il centrodestra si prende Lecce e Caltanissetta

Nata a Firenze 48 anni fa («Nel 1976, anno in cui Tina Anselmi fu la prima donna italiana nominata ministro»), psicologa e psicoterapeuta, è nipote dello scrittore Piero Bargellini, il sindaco democristiano che dovette gestire l’alluvione in città nel 1966. Proprio al nonno ha dedicato il primo pensiero ieri, nel comitato elettorale, con lo spoglio ancora in corso ma la vittoria ormai certa: «Lui diceva sempre: ‘Ho fatto così tante dichiarazioni d’amore a Firenze che l’ho dovuta sposare’. Ecco nonno, anche io ho sposato Firenze come te». 

La discesa in campo

A 33 anni, la neo sindaco è nella lista civica di Matteo Renzi. Sono le amministrative del 2009, non viene eletta ma nello stesso anno diventa vicepresidente dell’Asp Firenze Montedomini, un’azienda comunale che si occupa di servizi socio-assistenziali per anziani e disabili. Poi Renzi diventa premier e Nardella la chiama come assessore con numerose deleghe. E’ il 2014 (Welfare e Sanità, Accoglienza e Integrazione, Pari opportunità e Casa), cinque anni dopo il bis (Educazione, Welfare e Immigrazione).

Gli studi

La Funaro può sfruttare i suoi studi: si laurea all’Università di Firenze dove si specializza in psicoterapia con un corso quadriennale in psicologia clinica, poi specializzazioni in osicoterapia fenomenologica all’Università di Urbino, in etnopsichiatria al Centre Devereux di Parigi. Quindi viaggi in Brasile dove lavora per comunità psichiatriche di Salvador Bahia. «Fare politica è mettersi a servizio degli altri — ama ripetere — Don Milani diceva che il problema degli altri è uguale al nostro e che uscirne tutti insieme é politica, uscirne da soli è avarizia». Tifosa della Fiorentina, nasce da madre cattolica e padre di religione ebraica (Renzo Funaro, ex presidente dell’associazione Opera del Tempio Ebraico), che lei stessa abbraccia. Esercita come psicoterapeuta pure all’Ospizio Israelitico. Tra le ispirazioni in famiglia non c’è solo l’ex sindaco ma anche un cugino, Lorenzo «Mao» Bargellini, fondatore e leader del Movimento di lotta per la casa scomparso nel 2017. «Testa calda dal cuore immenso», dirà la Funaro dopo la scomparsa.

Lo scontro con Iv

‘Nardelliana’ e appartenente all’ala riformista del partito, fu lei la pietra dello scandalo che a dicembre portò alla rottura in città tra renziani e Pd, coi dem decisi a candidarla per il centrosinistra a queste amministrative senza passare per le primarie. La scelta portò alla nomina di una candidata per Italia Viva — Stefania Saccardi, vicepresidente della giunta regionale toscana guidata da Eugenio Giani — e alla fuoriuscita dal Pd di Cecilia Del Re, che voleva partecipare alle primarie. Le due sono rimaste però fuori dal ballottaggio e al secondo turno hanno comunque annunciato il loro appoggio a titolo personale a Funaro — con IV rimasta formalmente neutrale — anche per evitare frizioni in Regione dove Saccardi è vice di Giani.

Le reazioni

La Funaro si dice emozionata di essere la prima cittadina di Firenze e ringrazia chi l’ha accompagnata durante una campagna elettorale durata sette mesi («una lunga maratona»): «volontari, comitato, partiti e liste della coalizione, il mio partito che mi è stato sempre accanto in tutti questi mesi». Tra i principali sponsor c’è Nardella, prossimo all’europarlamento, che esulta: «Gioia indescrivibile. Sara è stata una grande assessora, sarà un grande sindaco». La replica: «Grazie Nardella per questi dieci anni insieme, per il sostegno, la fiducia e la lealtà. Ho iniziato la campagna elettorale dicendo che non può esistere una persona sola al comando, è fondamentale il lavoro di squadra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Exit mobile version