Tra voci di mercato e di disordini nello spogliatoio, Angelo Fabiani ha deciso di fare chiarezza a partire proprio dalle polemiche nate dall’assegnazione della fascia di capitano. Ecco come si è espresso il ds della Lazio: «Se ne sono dette e scritte tante. Quest’anno la squadra ha fatto un ritiro straordinario, io ero chiuso qui per seguire altre vicende, ma ero in costante collegamento con tutti gli operatori e i dirigenti in ritiro e qualcuno ha detto di un clima positivo come non si vedeva da qualche anno. Da qui a uno spogliatoio in subbuglio quindi ce ne corre».
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Lazio, le parole del ds Fabiani
Sulla fascia: «Per saper comandare bisogna saper ubbidire, e non parlo di Cataldi a cui va tutto il nostro rispetto e la nostra stima. Ma quando si parla di un cambio – spiega Fabiani a Lazio Style – significa che ci si trova di fronte a una novità: giusta o sbagliata lo dirà la storia, ma serve che tutti stiamo nello stesso concetto». La richiesta ai tifosi: «Chiedo di prestare attenzione a ciò che pensano e non a ciò che dicono alcuni dirigenti e calciatori quando parlano. Mi dispiace quando mi accorgo che il Fabiani di turno dice una cosa per prendere in giro i tifosi. È di tutta evidenza che un ciclo si fosse abbondantemente chiuso e per arrivare a un atto così estremo significa che il vaso fosse colmo. La contestazione a Lotito? Non sono affari miei, ma mi dispiace e posso dire che i soldi che ha messo lui non li hanno messi tante squadre».
Fabiani: «Seguiamo i modelli Atalanta e Feyenoord»
Si passa poi al mercato: «Intanto dico che non mi piace il termine “ridimensionamento”, lo tramuterei in “rilancio”, anche se ci vuole tempo. Mi piacciono, l’ho sempre detto, i modelli di Atalanta e Feyenoord: andare su giovani che hanno già chiare caratteristiche ed esperienza europea». La polemica: «Qui alla Lazio mi sembra però che se prendiamo un giocatore retrocesso viene giù il finimondo, ma questa non è una cosa che appartiene al tifoso, che i giocatori li conosce». Sulle trattative: «Il mercato non dorme mai, ma va fatta una riflessione: ci sono delle norme che ti impongono determinate azioni, come la lista: se oggi faccio entrare due over, ne devono uscire altrettanti. Per questo si cerca di andare sui giocatori nati nel 2003 o 2004, ma trovarli è difficile e se li trovi piombano le squadre più grandi e se lo prendono. Avevo individuato un giocatore del Metz (Camara, ndr): appena è apparso su un quotidiano è arrivato il Monaco e se l’è portato via».
Fabiani su Greenwood, Castrovilli e Castellanos
Sui singoli: «Greenwood lo volevamo già lo scorso anno. Quest’estate un agente aveva riavventato l’idea di poterlo prendere, noi gli abbiamo dato un tempo massimo per decidere: abbiamo offerto 22 milioni di sterline, per il 50% del cartellino. Ha preferito un’altra strada. Io voglio Rovella, Zaccagni, giocatori attaccati a certi valori». Su Castrovilli: «Non lo scopro io, è un giocatore straordinario. Stiamo facendo un certo tipo di percorso per preservarlo. Voglio ringraziare il giocatore e il procuratore, Alessandro Lucci: si è voluto mettere in discussione firmando per un anno e in bianco poi per secondo, terzo e quarto». Su Castellanos: «È arrivata un’offerta che abbiamo rispedito al mittente, ma se ne arriverà una irrinunciabile la si valuta. L’allenatore ha detto esplicitamente di volere lui e Noslin in rosa.
Poi da qui a fine agosto possono accadere tante cose».
Fabiani: «Non prenderò mai James Rodriguez»
Sulla suggestione James Rodriguez: «Non lo prenderò mai. È un ragazzo di 33 anni e negli ultimi anni non ha mai superato 12 o 13 partita. Ha fatto un’ultima Copa America discretamente bene, ma il nuovo metodo va verso giovani importanti. Prendere il ragazzo per uno o due anni andrebbe contro ogni logica. Ripeto: massimo rispetto per il ragazzo, per il calciatore, ma dobbiamo fare valutazioni a 360 gradi. Abbiamo preferito e preferiamo fare altre scelte. Molti nomi che girano sui giornali sono messi in giro dai procuratori. Chi vuole Fabiani non lo sa neanche Fabiani».
Fabiani sulla questione Sardo
Il ds infine si è anche espresso sull’addio del promettente centrocampista della Primavera, Jacopo Sardo, senza usare mezze misure: «Oggi c’è un vuoto legislativo per i contratti da apprendistato. Un ragazzo come Sardo ha scelto di fare una cosa strana: andare a giocare in Germania per eludere il vincolo, ma sappiamo già dove andrà a finire. Mi auguro lo facciano nei tempi giusti, non dopo sei mesi, perché poi faremo un esposto perché sarebbe un raggiro delle norme per andare magari — dico a caso — dopo sei mesi al Milan». E ancora: «Lui ha rifiutato l’apprendistato e qualsiasi cosa, voleva andare al Milan in Serie C. Non ho capito perché dovrei dare un calciatore al Milan per 400mila euro. Comunque saremo molto vigili, perché sono convinto sia una fuga ponte. Anche l’Atalanta si trova di fronte a casi simili».
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