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Ferì il ladro che lo rapinava, salvo con la nuova legge. Meloni: «Difesa legittima»


ROVIGO «La difesa è sempre legittima». Con questa frase affidata ai social, la premier Giorgia Meloni ha trasformato il caso di Grignano Polesine, frazione agricola alle porte di Rovigo, in un tema nazionale. È qui, in questo paese che conta poco più di 3mila anime, immerso nella campagna polesana, che lunedì sera un pensionato 70enne ha sparato a uno dei tre ladri entrati in casa, ferendolo. L’anziano, che vive con la moglie in una villetta all’estrema periferia del centro abitato, non è indagato: la Procura di Rovigo ha infatti aperto un fascicolo per tentata rapina aggravata contro ignoti, escludendo qualsiasi ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa a carico dell’anziano.

LE INDAGINI

Secondo quanto comunicato dal procuratore capo Manuela Fasolato, il pensionato è stato aggredito all’interno della propria abitazione da un uomo armato di due cacciaviti e con il volto coperto da un passamontagna. L’aggressore non era solo. I due attrezzi sono stati ritrovati nel corso del sopralluogo della polizia scientifica.

Dalle prime indagini, che comprendono rilievi, sequestri e testimonianze, è emerso che il padrone di casa ha sparato mirando a parti non vitali, con un’arma regolarmente denunciata, per difendersi dal rapinatore che cercava di colpirlo nonostante fosse già scattato l’allarme e l’uomo avesse più volte avvertito a voce alta di essere armato e di voler evitare lo scontro.

La Procura precisa che il colpo è partito solo dopo che il ladro, nonostante gli avvertimenti, si era avvicinato tentando di colpire. «La condotta della persona offesa — precisa Fasolato — rientra nel perimetro della causa di giustificazione della legittima difesa descritta dall’articolo 52 del Codice penale». Per questo motivo, conclude la procuratrice, non sussistono allo stato elementi che impongano l’iscrizione del pensionato nel registro degli indagati.

Il caso di Grignano, dunque, si configura come un episodio di rapina aggravata da parte di più persone travisate e armate, con il proprietario di casa che ha reagito solo per difendersi. Le tracce di sangue rinvenute tra l’ingresso e il vialetto confermano che uno dei malviventi è stato ferito, ma i tre sono riusciti a fuggire nella campagna circostante. La Questura di Rovigo ha avviato una vasta caccia all’uomo.

LA POLITICA

Sul piano politico, la presidente del Consiglio Meloni ha preso in prestito il caso del 70enne per cavalcare un tema, quello identitario della sicurezza, su cui si appresta a giocare una campagna elettorale che andrà avanti da qui a fine legislatura. Non è la sola. Al suo post di solidarietà segue a ruota quello del vicepremier Matteo Salvini, pronto a intestarsi il merito della riforma: «Un risultato grazie alle norme volute dalla Lega, a tutela dei cittadini perbene. Come sosteniamo da anni, la difesa è sempre legittima».

Una linea ribadita anche dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, leghista padovano, nel 2019 relatore della legge sulla legittima difesa che oggi tutela il pensionato di Grignano. Ostellari rilancia, lasciando presagire il derby con Fdi ormai alle porte, e annuncia il nuovo intervento legislativo su cui la Lega è già al lavoro. «Quella in vigore è la legge che abbiamo approvato nel 2019- spiega — e che per la prima volta ha introdotto una tutela concreta per chi si difende in casa propria. Ora stiamo lavorando a un ulteriore passo avanti: la tutela processuale, che consentirà di non iscrivere automaticamente nel registro degli indagati chi agisce in presenza di cause di giustificazione».

Il provvedimento, chiarisce il sottosegretario, si applicherà «sia ai cittadini che si difendono da un’aggressione, sia alle forze dell’ordine quando utilizzano legittimamente le armi nell’esercizio del loro dovere». L’obiettivo, aggiunge, «è evitare la gogna mediatica e i lunghi calvari giudiziari per chi ha agito legittimamente». La Lega chiede che la norma venga inserita nel prossimo pacchetto sicurezza del Governo, insieme al rafforzamento della tutela legale già introdotta con il Decreto Sicurezza, che prevede la copertura delle spese da parte dello Stato fino a 10mila euro per cinque gradi di giudizio.

NEL PAESE

Nel frattempo, nella frazione di Rovigo, l’episodio continua a tenere banco. Il pensionato, ancora sotto choc, vive ora protetto dalla solidarietà dei concittadini. «Non capite? Ho paura che tornino a vendicarsi», ha gridato ai cronisti subito dopo la sparatoria.

La sua abitazione era già stata visitata dai ladri di recente e la paura, dicono i vicini, non l’aveva più abbandonato: «Da allora non dormivano tranquilli». Una paura diffusa anche nel resto della frazione, dove il 70enne è diventato un eroe: «Qui la gente è esasperata. Non ci si sente più al sicuro, neanche in casa propria. Ha fatto bene a sparare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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