17.05.2025
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Politics

Da Musk a J.K. Rowling, Angela Carini diventa un hashtag


Si è scatenata la Carini-mania. Via social, ovviamente. Ma non solo. Basti vedere le reazioni italiane nel Palazzo romano più o meno favorevoli alla pugilessa Angela «vittima del gender», ma perfino parlamentari sudafricani twittano lo slogan che è diventato alla over the world: io sto con Carini. E’ l’hashtag che spopola, dall’Europa all’America all’Asia, e il pianto di Angela ha molto contribuito a impressionare, a fare di lei un simbolo, a renderla un’icona, a elevarla a riferimento culturale suo malgrado. Visto che l’atleta napoletana non entra nelle polemiche, non sbandiera niente e non si erge a simbolo politico-culturale o a bandiera identitaria del tradizionalismo o delle posizioni anti-woke.

E comunque, l’Angela fever, la Carini trend topic si diffonde dappertutto, e riguarda anche le super star della comunicazione globale. Elon Musk è schieratissimo, con un post su X (che gli appartiene): «Gli uomini non possono gareggiare negli sport per donne». Ovvero l’atleta algerina, considerata iper-androgina, non avrebbe dovuto essere ammessa ai Giochi, anche se ha superato le varie proprie mediche ed è stata ritenuta idonea a partecipare a tante altre gare.

Ma ecco anche la scrittrice best seller J.K. Rowling, nota per le sue posizioni controverse sul tema del transgender e per la sua intensa attività in molte polemiche anche sportive. Sostiene che «è una vergogna» per l’organizzazione olimpica aver consentito l’incontro Carini-Khelif.

«Le donne vanno tutelate adeguatamente», accusa la Rowling. E proprio la super-scrittrice sta contribuendo a far girare su X l’hashtag «IStandWithAngelaCarini» con una foto dell’atleta italiana. Già nei giorni scorsi, Rowling aveva contestato con forza l’ammissione ai Giochi di Khelif e dell’altra pugilatrice dal testosterone alto, Lin Yu Ting, con Taiwan. Rowling, fra l’altro, è stata presa di mira da una pièce al festival teatrale di Edimburgo, dove le sue posizioni sul tema gender sono state sbeffeggiate da attori che vestono le parti di Daniel Radcliffe ed Emma Watson, stelle nella rappresentazione cinematografica della saga di Harry Potter e star che hanno criticata pubblicamente la scrittrice, creando una rottura nell’amicizia.

LE TIFOSERIE
Naturalmente, contro i pro Angela c’è anche chi considera la pugilessa italiana una piagnona che si fa strumentalizzare dalla destra. Ma non è solo la destra anti-politically correct a schierarsi per Carini, c’è un’ondata pop, dentro e fuori dall’Italia, che la pensa melonianamente: «Non era un match ad armi pari». Secondo loro, la pugile algerina non avrebbe dovuto partecipare ai Giochi. Secondo le regole del Cio, invece, sì. Ecco il bipolarismo scatenato dal ring parigino. E intersex sì o no e iperandroginia sì o no diventano il discorso pubblico in queste ore. Spesso condotto più per simpatie e antipatie ideologico-culturali che per conoscenza reale delle regole. La materia del testosterone è comunque incandescente e al momento super-pop. Si fa del pugilato sul pugilato.

La vicenda di Angela — quando diventerà una serie televisiva? — appassiona particolarmente gli americani. La nuotatrice Riley Gaines, che nei suoi post ha spesso tirato in causa e accusato la candidata dem alla Casa Bianca Kamala Harris, è in prima fila su #IStandWithAngelaCarini. Condivide con l’autrice britannica di Harry Potter e con Musk questa certezza: «Parigi 2024 sarà per sempre macchiata dalla brutale ingiustizia fatta a Carini».

E ancora la Rowling: «Una giovane pugile si è appena vista strappare via tutto ciò per cui ha lavorato e si è allenata perché è stato permesso a un uomo di salire sul ring con lei». Intanto, per tornare in Italia, il profilo «Italia Team» del Coni ha fatto un post con la scritta: «Tutti con te» e la foto di Carini, che ha ricevuto migliaia di «mi piace» e condivisioni». Chi ritiene che Carini sia ritirata solo perché «molto più scarsa dell’avversaria» sembra per ora in minoranza nel villaggio globale. Dove lo spirito olimpico è sovrastato dalla passionalità che ha scatenato, fuori dal ring, le opposte tifoserie di Angela di Imane.

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