Non solo l’esordio (molto «Gianni») di Dario Vitale da Versace, non solo i volumi di Louise Trotter neo direttrice creativa di Bottega Veneta. Le fashion week sono anche — soprattutto? — front row: in un momento in cui il mercato del lusso è in crisi e gli abiti in passerella vengono percepiti più del solito come inarrivabili, la gara di visibilità si gioca soprattutto con le celebrities presenti alle sfilate. Il risultato? Nessuno ricorda più i modelli presentati, ma tutti vanno a spulciare il look di questo e quel vip seduto in prima fila: chi ha parlato con chi, chi è stato invitato dove. Milano, Parigi, ma anche New York e Londra diventano così degli infiniti red carpet, dove al posto del tappeto rosso ci sono le sedute.
Il diavolo veste Dolce&Gabbana
Miranda Priestly e Anna Wintour, la leggendaria direttrice di Vogue da cui è tratto il personaggio del Diavolo veste Prada, nello stesso luogo fisico (leggi spazio Metropol) di Milano? Non è il metaverso: per il defilé Dolce&Gabbana le due icone erano nel front row letteralmente una di fronte all’altra, con Anna Wintour che sfoggiava uno dei suoi tipici vestiti a fiori e Meryl Streep che avrà pensato «Avanguardia pura», o almeno ci piace crederlo. Trench di vernice e occhiali da sole, la direttrice di Runway si è portata dietro anche il braccio destro Nigel, alias Stanley Tucci e, visto che alcune scene del nuovo capitolo del Diavolo Veste Prada sono state girate proprio a Milano, tutti si sono interrogati se fosse una scena del film o una trovata promozionale (come se ce ne fosse bisogno visto che da mesi non si parla d’altro). Risultato? Pochi sanno quali modelli hanno sfilato, ma tutti sono al corrente dell’incontro al vertice tra le due iconiche «direttrici». Ben fatto, D&G.
Achille Lauro e Celeste della Porta «inseparabili»
Attenzione perché non è finita qui: un altro gossip direttamente dal front row dello spazio Metropol ha infiammato i social giungendo fino agli sfortunati che non si sono aggiudicati nemmeno un invito alle sfilate che contano. In prima fila c’erano anche Achille Lauro (con un meraviglioso cappotto con collo di pelliccia ndr) e Celeste Dalla Porta, protagonista di Parthenope e pure del fortunato video di Incoscienti giovani. Non ci saranno state la Fontana di Trevi e neanche la pioggia sopra Villa Borghese ma i due sembravano comunque molto affiatati: arrivati insieme, hanno scherzato e chiacchierato per la maggior parte del tempo e poi si sono concessi qualche scatto scatenando la «ship» social (relazione amorosa il più delle volte immaginaria). Ma se son rose, beati loro.
Team Conrad e team Jeremiah
Non siamo stati solo noi a tifare, dal divano, per Conrad o Jeremiah, i fratelli protagonisti di The Summer I turned pretty. Pare si siano schierate anche le grandi maison: e infatti Chris Briney è stato avvistato a New York ai defilé di Cos e Calvin Klein (dove era seduto tra Emrata e Rosalia, mica gente qualunque) nonché da Yves Saint Laurent, che ha segnato il suo clamoroso ritorno a Parigi dopo la finale della serie tv di cui ancora tutti parlano. Da Dolce&Gabbana invece sono più orientati verso il team Jeremiah: Gavin Casalegno è stato avvistato alla sfilata a Milano di cui sopra (sì, c’era proprio tutto il mondo) insieme alla compagna. Uno di loro sarà pure stato sfortunato in amore (no spoiler), ma i front row di sicuro gli sorridono.
Le «italiane»
Sembra Sanremo ma non lo è: è invece la sfilata di Roberto Cavalli dove il front row era tutto italiano. Elodie in oro, Annalisa e Clara sono state fotografate insieme alla sfilata (e c’era anche Chiara Ferragni), roba da far impallidire le tre sorelle di Occhi di gatto in persona e pure un bel po’ del resto della musica italiana. Ma c’era anche Mengoni in versione sportiva da Fendi, Levante da Armani, Diletta Leotta qua e là insomma tutto il gotha dello star system mae in Italy. E pure lì, chi lo sa chi e cosa ha sfilato in passerella?
Sempre e per sempre American Gigolò
Ciao Richard. Andrai pure per gli 80 ma sai sempre come rubare la scena nel front row, nella fattispecie alla presentazione dell’ultimissima collezione disegnata da Giorgio Armani prima della sua scomparsa. Vedendoti in versione gentiluomo in smoking i tempi di American Gigolò non ci sono poi sembrati così lontani. Tempi in cui, ha confessato l’attore, «forse non possedevo neppure un abito, sicuramente non possedevo una cravatta e lui (Armani) ha fatto i costumi».
Pillole fashion
L’addio di Silvia
Notizia dell’ultima ora, da domani primo ottobre Silvia Venturini Fendi non sarà più la direttrice creativa del marchio di cui porta il nome. Chi arriverà? Un po’ tutti dicono Maria Grazia Chiuri, «disoccupata» dopo aver lasciato Dior dove è sbarcato Jonathan Anderson. Staremo a vedere.
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Una polo per l’autunno
È l’anno della polo da rugby, che potrete finalmente sfoggiare anche in altri luoghi che non siano le partite dei vostri figli. Sui siti di shopping online le scorte si stanno lentamente esaurendo, la sottoscritta però ne sta cercando una sulle app di second hand, dove si trovano modelli firmati a una ventina di euro. Preferibilmente vorremmo puntare su un modello diverso dal clasico rosso/blu: la indosseremo (forse) sotto i blazer e anche con le gonne midi per un tocco sfizioso.
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