La manovra «a vantaggio delle famiglie», per dirla con le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, contiene in effetti misure pesate per 1,5-1,7 miliardi secondo il Documento programmatico di bilancio (Dbp). La prima novità è dunque che torna il “bonus bebè”. Si chiama “Carta per i nuovi nati”, vale 1.000 euro per ogni nuovo nato del 2025. Il bonus, una tantum, andrà a chi ha un reddito Isee sotto i 40.000 euro. Ma sarà più ricco anche il bonus asilo nido. Oggi ai genitori di bambini con meno di tre anni spettano 3.000 euro l’anno se il loro Isee è inferiore a 25.000 euro, 2.500 con Isee fra 25.001 e 40.000 euro, 1.500 al massimo con Isee superiore a 40.000 euro.
La manovra dello scorso anno aveva alzato il massimo a 3.600 euro l’anno per gli Isee fino a 40.000 euro, ma solo per i nati nel 2024 in nuclei familiari con almeno un figlio con meno di 10 anni. La nuova Manovra prevede miglioramenti, a partire dall’Assegno unico che non verrà più calcolato nella definizione dell’Isee. Arriva poi il “Quoziente familiare” corretto grazie alla riforma delle detrazioni fiscali. Le detrazioni saranno parametrate al numero dei componenti di una famiglia, ma anche alla fascia di reddito. Fissando a 30 anni il limite d’età per i figli a carico. Dunque ci saranno tagli alle detrazioni, ma con più figli si potranno evitare alcune limitazioni oppure avere dei benefici. Previsto anche l’ampliamento dei congedi parentali all’80%: da due a tre mesi. Confermata la “Carta dedicata a te”, la precaricata con 500 euro destinata ai nuclei con un Isee sotto i 15.000 euro, da utilizzare per l’acquisto di alimenti di prima necessità, carburanti o abbonamenti aL trasporto pubblico locale.