Il Consiglio europeo è ufficialmente iniziato. Ad aprire i lavori, stamattina, il dialogo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presente di persona a Bruxelles. Lo ha comunicato via X Ecaterina Casinge, la portavoce del presidente Charles Michel. L’agenda della riunione dei Ventisette leader Ue proseguirà con discussioni su Ucraina, Medio Oriente — col caldissimo fronte libanese — poi migrazione e competitività.
Ucraina, il piano di pace scritto da Zelensky: le cinque fasi (e i 3 punti segreti) per fermare le forze russe
L’incontro informale prima del Consiglio Ue e l’idea di hub per migranti in Uganda
I lavori del Consiglio Ue sono stati preceduti dall’incontro informale a Bruxelles, promosso dall’Italia insieme a Danimarca e Paesi Bassi, sul dossier migratorio, che è pure il fulcro del dibattito politico italiano degli ultimi giorni a seguito della partenza dei primi 16 migranti trasportati sulla nave «Libra» della Marina militare nei centri allestiti dal governo in Albania. Il dialogo, fanno sapere fonti italiane, è stato aperto con gli Stati più interessati al tema e, tra gli altri, hanno partecipato Austria, Cipro, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Malta, Slovacchia e Commissione Ue.
La premier Meloni ha promosso il vertice assieme ai primi ministri danese, Mette Friedriksen, e olandese, Dick Schoof. L’incontro si è tenuto nei locali della delegazione italiana nell’Europa Building prima dell’inizio dei lavori del Consiglio Ue. Una riunione preparatoria dunque, che ha avuto il fine di coordinare le reciproche posizioni per stabilire su cosa lavorare per rendere la politica migratoria dell’Ue più efficace.
Durante il vertice informale, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha illustrato ai leader presenti i principali filoni di lavoro, già indicati nella Lettera sulla migrazione dello scorso lunedì, incluso il tema «soluzioni innovative». In questo senso, Meloni ha presentato l’intesa Italia-Albania e il suo ruolo di contrasto ai trafficanti di esseri umani.
La discussione tra Leader si è concentrata sul concetto di Paese terzo sicuro in vista dell’attuazione delle regole del nuovo Patto Migrazione e Asilo, sulla collaborazione lungo le rotte migratorie con UNHCR e IOM in tema di rimpatri volontari assistiti nonché sui “return hubs”. I leader presenti hanno dunque concordato di continuare a mantenere uno stretto raccordo operativo, anche in vista dei prossimi Consigli Europei, con l’obiettivo di rafforzare e rendere sempre più efficace la politica migratoria dell’Unione Europea.
Al vaglio, fanno sapere fonti europee, ci sarebbe l’idea di alcuni paesi nordici, presentata al vertice dal premier oladese Dick Schoof, di creare in Uganda un «hub» in cui richiedenti asilo dell’Africa subsahariana le cui domande sono state esaminate e respinte possano essere deportati prima di essere rimpatriati nei rispettivi paesi d’origine.
La questione ucraina, Zelensky: «Adesione alla Nato o per noi sarà difficile»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha messo in chiaro in conferenza stampa, al termine del suo intervento al Vertice Ue, dopo aver presentato ai leader la nuova strategia, che ieri è stata illustrata al parlamento di Kiev, che «l’Ucraina continuerà a combattere contro l’invasione della Russia anche se gli alleati occidentali non accetteranno di sostenere il Piano per la vittoria messo a punto da Kiev».
Il Piano per la vittoria, ha voluto sottolineare Zelensky «è un documento che rafforza l’Ucraina». Ancora di più, un «invito ad aderire alla Nato» sarebbe «una certezza, un rafforzamento» per la popolazione. «E quando dico ‘rafforza’ la gente si confonde, pensa che si tratti solo di armi. Le persone si possono rafforzare non solo con le armi, ma con la fiducia, con la certezza di ciò che accadrà loro domani», ha continuato il presidente ucraino.
Tajani: nessun problema su manovra, tutto già deciso
La Nato, ha aggiunto, «è un ombrello di sicurezza», l’unico «partner affidabile». Se gli alleati non andranno avanti sull’adesione di Kiev alla Nato, ha avvertito Zelensky, «sarà molto difficile per noi», oltre che un punto a favore della Russia. Ad ogni modo, l’Ucraina sta preparando, a prescindere dal percorso di adesione all’Alleanza atlantica, un nuovo vertice sulla pace.
Zelensky ha detto di aver parlato dell’adesione alla Nato «con il Presidente Biden, ma anche con Kamala Haris e con Donald Trump». Quanto al cancelliere tedesco Olaf Scholz, «lui non ha mai detto di no e non ha mai detto di sì. Quindi, direi che siamo nel processo e penso che andremo avanti». In particolare, l’argomentazione utilizzata con Trump, ha evidenziato Zelensky, è stata: «O l’Ucraina avrà armi nucleari oppure dobbiamo essere in un’alleanza. A parte la Nato, oggi non conosciamo alleanze efficaci. Noi abbiamo scelto la Nato, non le armi nucleari. E credo di essere stato ascoltato. Trump ha detto che è un’argomentazione corretta».
La reazione di Orban: «Piano per la vittoria di Zelensky è spaventoso»
Dura la reazione del premier ungherese Viktor Orban: «Il presidente Zelensky presenta il suo piano per la vittoria. Quello che è stato delineato ieri nel Parlamento ucraino è più che spaventoso», ha scritto su Facebook in un post in cui stronca -a Consiglio europeo in corso- il piano portato dal leader ucraino al summit Ue.
«Sono tra coloro che chiedono all’Unione europea di cambiare la sua attuale strategia. L’Unione Europea è entrata in guerra con una strategia mal organizzata e mal eseguita costruita sulla base di calcoli sbagliati, di cui è responsabile primariamente la Presidente della Commissione. Stiamo perdendo questa guerra, quindi la strategia non funziona. Dobbiamo fare un cambiamento! Ma questo non vuol dire che abbiamo bisogno di più guerre, armi più pericolose e armi a lungo raggio, dobbiamo» virare su una «strategia di pace anziché alla strategia di guerra. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco e negoziati di pace!», ha concluso.
L’ex gip Castriota sotto accusa, a Perugia in 5 chiedono i danni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this