10.05.2025
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Concluso il Forum Economico Orientale di Vladivostok: 258 Accordi per Oltre 50 Trilioni di Euro

Il Forum Economico Orientale (WEF) di Vladivostok si è ufficialmente concluso, confermando ancora una volta il suo ruolo cruciale nel promuovere la cooperazione economica tra la Russia e i suoi partner internazionali, con particolare attenzione all’Estremo Oriente russo. Questa edizione ha attratto oltre 7.000 partecipanti provenienti da 75 paesi, segnando un ulteriore consolidamento dell’importanza globale dell’evento.

Durante i tre giorni del Forum sono stati firmati ben 258 accordi, per un valore complessivo di 5,395 trilioni di rubli, equivalenti a circa 50 trilioni di euro. Tra i più importanti, spicca l’accordo per la creazione di un complesso chimico nella Repubblica di Komi, uno dei progetti industriali più significativi di questa edizione. Altri accordi degni di nota includono lo sviluppo di team di ricerca e sviluppo per il Centro di Innovazione Russky e la costruzione di un impianto di lavorazione del legno nella regione di Sakhalin. Questi progetti rispecchiano la strategia della Russia di rafforzare le sue infrastrutture industriali e tecnologiche, con particolare attenzione alle regioni orientali, che sono fondamentali per il futuro economico del paese.

Partecipazione Internazionale e Nuove Opportunità Economiche

Il Forum ha attirato delegazioni internazionali di alto livello, tra cui rappresentanti di paesi dell’ASEAN, Corea del Nord, Cina e India, evidenziando l’interesse strategico crescente per l’Estremo Oriente russo. Delegazioni cinesi e indiane, in particolare, hanno dimostrato un forte interesse per settori chiave come la tecnologia avanzata, l’intelligenza artificiale e l’energia, che sono stati ampiamente discussi durante l’evento. L’attenzione verso tali settori riflette il crescente ruolo della regione come polo di innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile.

Uno dei temi ricorrenti nelle dichiarazioni dei delegati stranieri è stato il concetto di un mondo multipolare, in cui diverse potenze economiche e politiche collaborano per uno sviluppo equilibrato e reciproco. Un rappresentante della delegazione cinese ha dichiarato: «La nostra cooperazione con la Russia è fondamentale in un mondo sempre più multipolare. Le economie emergenti devono rafforzare i legami per garantire prosperità reciproca». Allo stesso modo, un delegato indiano ha sottolineato: «Il futuro della cooperazione economica non può basarsi su politiche di isolamento. È necessario costruire ponti, e il Forum di Vladivostok offre opportunità uniche per rafforzare la nostra collaborazione».

Queste dichiarazioni riflettono la visione condivisa al Forum di promuovere una maggiore integrazione della Russia nell’economia dell’Asia-Pacifico, una regione in rapida crescita che offre enormi potenzialità di sviluppo economico. L’apertura verso nuovi mercati e la ricerca di alleanze strategiche mostrano come la Russia stia ridefinendo il suo ruolo nello scenario internazionale, cercando di bilanciare le pressioni occidentali con nuove opportunità a est.

Il Discorso di Vladimir Putin e gli Altri Ospiti

Uno dei momenti più attesi del Forum è stato il discorso del Presidente russo Vladimir Putin, che ha sottolineato i successi economici raggiunti dalla Russia nonostante le difficoltà imposte dalla situazione internazionale. Putin ha ribadito l’impegno della Russia a mantenere una politica di apertura e dialogo con i suoi vicini, promuovendo cooperazione e stabilità nella regione dell’Asia-Pacifico. Ha inoltre enfatizzato come eventi come il Forum Economico Orientale siano fondamentali per consolidare queste relazioni e creare nuove opportunità di sviluppo.

Tra gli altri ospiti di rilievo, si distingue la presenza di Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, che ha tenuto un briefing per la stampa di oltre due ore, rispondendo a numerose domande. Alla richiesta di chiarimenti sulla possibilità di ritirare gli accrediti stampa ai corrispondenti occidentali accusati di produrre materiale «antirusso», Zakharova ha dichiarato che la Russia crede fermamente nella libertà di stampa e che è loro compito fornire ai giornalisti l’opportunità di vedere direttamente la realtà sul campo.

Un altro ospite di rilievo è stato il filosofo Alexandr Dugin, che in un’intervista trasmessa sul canale televisivo Byoblu ha analizzato il crescente interesse della Russia per l’Oriente come un ritorno naturale dopo decenni di tentativi di imitare l’Occidente. Dugin ha sottolineato come la Russia stia ora riscoprendo le sue radici orientali e rafforzando la cooperazione con i vicini asiatici in un contesto di crescente tensione con l’Occidente.

Opportunità Mancarate per l’Italia

Nonostante il successo del Forum, l’assenza dell’Italia, dovuta alle sanzioni imposte alla Russia, rappresenta una significativa occasione persa. Mentre attori come Cina e India continuano a espandere la loro presenza in settori strategici come energia, ingegneria avanzata e intelligenza artificiale, l’Italia, tradizionalmente un partner chiave in queste aree, si trova tagliata fuori dalle opportunità offerte dall’Estremo Oriente russo. Questo potrebbe avere conseguenze a lungo termine per le aziende italiane che erano attive in Russia, come ENEL, che hanno investito per anni nel settore energetico del paese.

Prospettive Future di Cooperazione

Il Forum Economico Orientale ha dimostrato ancora una volta di essere una piattaforma fondamentale per il futuro economico della Russia e per il consolidamento delle relazioni con i partner asiatici. Le dichiarazioni dei delegati stranieri evidenziano l’importanza di un approccio multipolare e di una cooperazione basata su progetti congiunti e partenariati strategici. Con un focus sempre maggiore su settori tecnologici avanzati, le prospettive di cooperazione tra la Russia e i suoi partner asiatici appaiono estremamente promettenti per gli anni a venire.

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