16.05.2025
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Technology

«Con l’IA in Vaticano puntiamo sull’Italia»


L’intelligenza artificiale sbarca in Vaticano, con un inedito progetto di Microsoft e Fabbrica di San Pietro. Dopo un mese di riprese con l’aiuto di droni, è stato creato un gemello digitale della basilica, con 400mila immagini ad alta risoluzione. Gli algoritmi di Microsoft hanno perfezionato i dati ottenuti dal gruppo francese Iconem, generando le immagini del nuovo sito web interattivo di San Pietro e di due nuove mostre immersive che apriranno in basilica dopo l’inizio del Giubileo. «Abbiamo ottenuto 22 petabyte di dati. Ci vogliono cinque milioni di dvd per contenere tutte queste immagini: se li impilassimo uno sopra l’altro, avremmo una torre alta sei chilometri», ha detto ieri Brad Smith, vice chairman e presidente di Microsoft, ai giornalisti di tutto il mondo, intervenuti per la presentazione del progetto, in Vaticano. Poco dopo, il vice del Ceo Satya Nadella ci ha confessato di aver consultato il sistema di intelligenza artificiale di Microsoft, Copilot, per ottenere queste informazioni.

Usa spesso l’IA generativa?
«Ogni giorno la uso almeno venti o trenta volte. Spesso, come un assistente virtuale. Interpello Copilot per porre delle domande. Per esempio, in conferenza stampa mi chiedevo come spiegare a quanto corrispondono 22 petabyte di informazioni. Il mio smartphone mi ha subito fornito dati che non avrei mai potuto trovare in altro modo».

La usa anche per prendere decisioni?
«La uso per porre domande e ottenere informazioni che servono anche a prendere decisioni. Ma non chiedo mai all’IA di fare delle scelte al posto mio, o di consigliarmi cosa fare. La uso, piuttosto, come aiuto per scrivere. Posso prendere la trascrizione del mio discorso e chiedere all’IA di generare la bozza di un articolo per il mio blog. Ma non ho mai usato il risultato senza fare dell’editing».

Perché questo progetto è importante, per Microsoft e per la città di Roma?
«Per noi lo è perché abbiamo bisogno di trovare modi per usare l’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità. E la Chiesa Cattolica gioca un ruolo molto importante. Mettere insieme due mondi, in apparenza così differenti, e trovare modi di collaborare è importante per noi e per questa tecnologia. E spero che sia importante anche per Roma: era questo l’obiettivo. Portare avanti questo progetto in coincidenza con il Giubileo significa un tempismo perfetto per creare qualcosa che possa durare. Molte persone nel mondo potranno vedere Roma. E saranno incoraggiati a venire a visitare la città».

La digitalizzazione ha permesso di notare parti da restaurare, vero?
«Sì e credo che questo approccio alla tecnologia sia importante per i palazzi antichi in generale, oltre che per il Vaticano e la Basilica di San Pietro. Se pensiamo alla conservazione e al restauro di siti storici, credo che abbiamo sviluppato qualcosa che avrà applicazioni molto più ampie, e poche città possono trarne beneficio allo stesso modo di Roma».

Cosa farete con i 4,3 miliardi di euro di investimenti annunciati in Italia?
«Si tratta di un investimento programmato per i prossimi due anni e che verrà utilizzato nella creazione di data center per IA e cloud, principalmente nel Nord Italia, ma che servirà a tutto il paese e anche altre parti dell’Europa meridionale. Credo sia importante includere anche un investimento nella formazione per lavorare con l’IA. Ci sono dei progetti che permetteranno alla gente di qualificarsi e credo che questo possa agevolare la crescita dell’economia in Italia».

Nel suo incontro con il presidente Meloni, il mese scorso, è emersa la possibilità di fare dell’Italia un hub digitale del Mediterraneo. Una prospettiva concreta?
«Sì e credo che l’Italia possa espletare questo compito in due modi. Il primo, come collegamento con altre parti dell’Europa, principalmente il Sud, ma anche oltre il Mediterraneo, verso il Nord e l’Est Africa. Questo è qualcosa che noi siamo molto interessati a promuovere e su cui il primo ministro mi ha chiesto di porre l’attenzione di Microsoft. Lo stiamo già facendo, come questa visita può testimoniare».

Cosa pensa dell’elezione di Donald Trump? Il mondo dell’hi-tech, e in particolare Elon Musk, saranno nella stanza dei bottoni?
«Credo sia troppo presto per capirlo. È passata soltanto una settimana dal voto. Certo, ci saranno persone diverse alla Casa Bianca e potrebbero esserci politiche diverse. Ma credo che, da una prospettiva europea, quello che forse è più importante è l’impegno del settore tecnologico americano, e certamente compagnie come Microsoft continueranno ad assicurare che i nostri prodotti rappresentino un volano di crescita economica in Europa. E non credo possano esserci difficoltà di alcun tipo su questo».

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