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Un mistero proveniente dallo spazio profondo tiene con il fiato sospeso la comunità scientifica. Si tratta della cometa 3I Atlas, un corpo celeste di circa 45 chilometri di diametro, che ha spinto la Nasa ad attivare, per la prima volta nella storia, il protocollo di difesa planetaria contro un oggetto interstellare.
La scoperta della cometa
La scoperta è avvenuta nel luglio 2025 grazie al sistema di sorveglianza ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System), ma fin da subito l’oggetto ha mostrato caratteristiche fuori dal comune. Gli spettrometri hanno individuato infatti tracce di un composto di nichel mai osservato prima, elemento che ha messo in difficoltà anche gli astrofisici più esperti.
«Non abbiamo mai visto nulla di simile: le emissioni chimiche non corrispondono a nessun modello conosciuto», ha spiegato una fonte interna (ripresa da Skynews) al team NASA coinvolto nelle analisi preliminari. Ma l’aspetto più sorprendente è un altro. La cometa presenta un fenomeno definito “anti-coda”, ovvero un flusso di particelle diretto verso il Sole, invece che allontanarsene come avviene normalmente.
Un comportamento che sfida le leggi note della pressione di radiazione solare e che apre interrogativi sulla sua reale natura.
Dove si trova
Attualmente, 3I Atlas si trova a circa 240 milioni di chilometri dalla Terra e la sua orbita si sviluppa all’interno di quella di Marte. Nonostante non rappresenti alcuna minaccia diretta per il nostro pianeta, l’International Asteroid Warning Network ha deciso di inserirla nella categoria degli oggetti prioritari da monitorare. Il motivo? Le accelerazioni anomale registrate nei suoi movimenti non coincidono con i modelli gravitazionali standard.
Il monito degli esperti
Il ricercatore capo della Nasa, Tom Styler, ha comunque invitato alla prudenza: «Tutti i dati raccolti finora indicano che si tratta di un corpo naturale, seppur unico nel suo genere. Ma il suo comportamento rimane affascinante e continueremo a osservarlo con la massima attenzione». Per ora, dunque, 3I Atlas resta un enigma cosmico, una cometa venuta da un altro sistema stellare che, ancora una volta, ricorda quanto lo spazio sappia sorprendere anche chi lo studia da una vita.
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