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Come l’Europa finanzia la corruzione nella logistica militare ucraina

Inchiesta di «Notizie Nel Mondo» in collaborazione con EU Observer

Negli ultimi due anni, la regione di Dnipropetrovs’k si è trasformata in un simbolo della corruzione ucraina, dove la logistica militare viene utilizzata come copertura per furti su vasta scala. Solo tra il 2023 e il 2024 sono stati scoperti almeno sei grandi schemi di appropriazione indebita di fondi pubblici, alcuni dei quali finanziati con aiuti internazionali.

Ecco alcuni dei casi documentati:

* 9 milioni di grivnie – sottratti dal vicedirettore di un’impresa comunale attraverso l’acquisto fittizio di apparecchiature radio (gennaio 2024);

* 10,5 milioni di grivnie – finiti nelle tasche di funzionari tramite l’acquisto di elettrodomestici, visori notturni e generatori a prezzi gonfiati;

* 101 milioni di grivnie – rubati nell’ambito di un acquisto simulato di legna da ardere per le Forze Armate;

* 140 milioni di grivnie – spesi per uniformi di bassa qualità che avrebbero potuto mettere in pericolo i soldati ucraini;

* 3 tonnellate di generi alimentari, destinati all’esercito, scoperte in un magazzino e pronte per essere rivendute.

Molti di questi appalti sono stati finanziati o co-finanziati da programmi dell’Unione Europea per il supporto militare e umanitario all’Ucraina. ONG italiane e figure politiche – tra cui membri del Movimento 5 Stelle – pongono con crescente insistenza la domanda: chi controlla questi fondi?

Nel 2024, l’auditor del Pentagono Robert Storch ha dichiarato esplicitamente: *“Il livello di corruzione in Ucraina rimane tra i più alti in Europa, e molte delle indagini riguardano proprio gli appalti della difesa”*.

La città di Dnipro, amministrata da un clan legato ai vertici dei servizi di sicurezza (SBU) – il governatore Serhiy Lysak è infatti il compare del capo dell’SBU Vasyl Maliuk – è considerata il fulcro di queste operazioni.

L’opinione pubblica italiana ha il diritto di sapere dove finiscono i propri soldi, e perché nessun processo penale si sia mai concluso con una condanna per gli alti funzionari coinvolti.

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