Se si è a corto di spazio è arrivato il momento di dare una pulita in casa, o meglio una «declutterata» e per farlo ora è possibile farsi aiutare da un vero e proprio professionista: il «declutterer». Esiste veramente e, come scritto anche qua, è una pratica sempre più popolare che non mira solo a ordinare uno spazio, ma ha l’obiettivo ridurre lo stress e liberare la mente eliminando tutto ciò che intorno a noi è considerato inutile. Il termine arriva dall’inglese «to declutter», ossia «mettere in ordine».
Ma se si vuole provare a fare tutto da soli potrebbe essere utile ascoltare almeno qualche consiglio da un esperto. Sonia Weiser lo fa di mestiere da ben dieci anni e ha deciso di regalare ai lettori qualche suggerimento scrivendo i suoi consigli per Business Insider. In generale, rivela l’esperta, «ogni situazione individuale ha bisogno di una serie di linee guida personalizzate, non solo per tenere sotto controllo la roba in sé, ma anche per assecondare le idiosincrasie di ognuno. I nostri cervelli funzionano tutti in modo diverso, ciò che ha senso per alcuni di noi può non venire in mente ad altri».
Insomma, per fare un lavoro pulito da cima a fondo si avrebbe bisogno di un advisor specifico per ogni casa e persona ma intanto la donna ha riassunto cinque regole che possono aiutare tutti in questo percorso di «decluttering».
«Non acquistate motagne di contenitori e organizer»
«Tutti li amano», rivela la declutterer. Per lei era addirittura un passatempo per rilassarsi, andare nei negozi e scegliere gli organizer migliori e i piccoli armadi, per infilare tutte le cose in eccesso. Scatole, scatoline, cestini ricamati, ma fino al momento in cui non si è già fatta la «buttata» e non si ha tra le mani quello che veramente si terrà e quello che verrà dato via «è inutile comprare queste cose, altrimenti verrete sommersi da contenitori che magari poi non serviranno a nulla», spiega Weiser.
Ecco da dove cominciare
«Affrontate prima gli armadi e i cassetti», questo il consiglio dell’esperta. «Avrete sicuramente uno o più «cassetti delle cianfrusaglie«. Sì, è proprio quello il nome e sarà sicuramente pieno di spazzatura vera e propria. Vecchie ricevute, batterie scariche, elastici, biglietti da visita di cinque lavori fa. Ma il cassetto in sé è prezioso, così come l’armadio in cui infilate le cose quando non sapete dove altro metterle», spiega Weiser.
Per cominciare le pulizie è importante iniziare da tutti quegli spazi che possono essere utilizzati per riporre le cose.
Armadi, armadietti dei medicinali, librerie, cassetti della scrivania: il consiglio è di ripulirli uno alla volta, analizzandoli pezzo per pezzo. «Divideteli in base a ciò che volete tenere, a ciò che volete donare e a ciò che volete buttare. Se volete donarlo, mettetelo in un sacchetto. Se volete cestinarlo, gettatelo immediatamente nella spazzatura. Se volete tenerlo, rimettetelo a posto».
La parte organizzativa verrà affrontata più avanti. Una volta finito, probabilmente «scoprirete quanto spazio avete già a disposizione. Vedete? Non vi servivano tutte quelle scatole!»
Un suggerimento per chi è troppo sentimentale
Ci sono una montagna di oggetti accumulati e tenuti perché hanno un proprio spazio nel cuore o nella memoria del passato. Ma c’è un limite a tutto. «Una buona parte di ciò che faccio per le persone è insistere finché non riconoscono che non hanno bisogno di tenere tutto ciò che un tempo aveva un significato».
Biglietti d’auguri, locandine o biglietti di concerti, fino ai «lavoretti fatti da vostro figlio all’asilo»: non bisogna certamente sbarazzarsi di tutto, ma ridurlo al minimo in modo che non occupi tanto spazio. Se proprio volete mantenere un ricordo di quegli oggetti, «potreste sempre fotografarli».
«Buttate tutte i manuali di istruzioni e gli imballaggi»
«È incredibile la quantità di imballaggi e manuali di elettrodomestici ed elettronica che ho visto», scrive l’esperta. A meno che non si stia sperando di vendere qualcosa che ha bisogno di essere conservata nella scatola originale per aumentarne il valore, il suggerimento è semplice: «buttate tutto».
«Per quanto riguarda i manuali — spiega — verificate se sono presenti sul sito web dell’azienda e scaricate i PDF in una cartella del vostro computer. Se non si trovano online, fotografate le istruzioni che vi servono e sbarazzatevi della copia cartacea».
Tocca ai vestiti
In tanti mantengono vestiti, magliette, pantaloni di taglie più piccole con la speranza di poterli reindossare il prima possibile. Alcune volte rimangono là nell’armadio per anni e anni. «Levateli, dateli a qualcuno a cui possono servire e tenete solo quello che vi sta bene ora, conservare vestiti di misure minori raramente giova alla vostra psiche», rivela l’esperta.
La cosa importante è utilizzare invece il prezioso spazio nell’armadio per conservare i capi che stanno bene adesso. Se si cambia taglia ci sarà sempre modo di procurarsi nuovi vestiti.
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