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come e dove vederle in Italia


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C’è chi guarda il cielo in attesa di esprimere un desiderio, chi è appassionato di astronomia e si attrezza con telescopio e poltroncina e chi, semplicemente, prova fascinazione e alza il naso per beccarne almeno una. Teli, cuscini e sedie a sdraio pronti: è il momento di vedere le stelle cadenti. Lo sciame di Perseidi torna ad attraversare i cieli dell’emisfero settentrionale, il picco sarà il 12 agosto

Cos’è lo sciame di Perseidi

Lo sciame di meteoroidi accende le notti d’estate e affascina da sempre. Fu l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli nel 1865 a scoprire l’origine dello sciame meteorico delle Perseidi, anche se i documenti più antichi a riguardo sembrano provenire dagli anni cinesi del 36 d.C. Romanticamente e prosaicamente al tempo stesso, quella delle Perseidi è una polvere di stelle. Si tratta dei resti di una cometa gigante che orbita attorno al nostro Sole, chiamata 109P/Swif-Tuttle.

Con i suoi 26 km di diametro è il più grande oggetto celeste conosciuto che attraversa periodicamente l’orbita terrestre e compie una rivoluzione attorno al Sole ogni 133 anni. Quando si avvicina al Sole, il calore fa sublimare i suoi ghiacci superficiali, che passano direttamente dallo stato solido a quello gassoso. In questo modo viene liberata un’enorme (tanto bella quanto pericolosa) quantità di polvere e particelle di roccia. Le Perseidi non sono altro che questi piccoli detriti, chiamati meteoroidi, grandi poco più di un granello di sabbia. La Terra attraversa questo flusso ogni anno, tra luglio e agosto, e, quando i meteoroidi entrano nell’atmosfera terrestre a una velocità massima di 59 km/s, l’attrito con l’aria li riscalda fino a migliaia di gradi. Il calore li vaporizza, ma lascia una traccia luminosa determinando un evento astronomico che lascia a bocca aperta: la stella cadente.  

Qual è il momento migliore per vederle

Le Perseidi sono attive già da metà luglio e continueranno ad attraversare i nostri cieli ancora per un paio di settimane. Tradizione vuole che quella delle stelle cadenti sia la notte di San Lorenzo, il 10 agosto, ma quest’anno il picco è previsto per la notte tra il 12 e il 23  agosto, con punte di 100 meteore all’ora. Ed Bloomer, astronomo del Royal Observatory di Greenwich, ha raccontato al The Guardian il momento per beccarne di più: è meglio uscire a tarda notte, in un luogo il più buio possibile, con il cielo il più limpido possibile e attendere fino a 30 minuti affinché gli occhi si adattino. L’orario migliore sarà intorno a mezzanotte: è in questo momento che il radiante da cui sembrano provenire le meteore raggiungerà i 30 gradi di altezza sull’orizzonte (anche se il picco dovrebbe essere alle 22).

Un cielo particolarmente luminoso 

Quello del 2025 sarà un anno particolare, in cui c’è il rischio di vedere meno stelle cadenti: la luna piena, infatti, già stata il 9 agosto e il cielo, ora, è molto luminoso.

In fase gibbosa calante, con la luna illuminata al 90%, c’è una maggiore possibilità di vedere le stelle cadenti: gli esperti hanno affermato che quest’anno potrebbe essere difficile vedere meteore più deboli. Diventa, quindi, indispensabile trovare un punto con poco inquinamento luminoso.

I punti con meno inquinamento luminoso in Italia

Fuori dai giochi le grandi città: è molto difficile che nei centri urbani più affollati si possano vedere, meglio allontanarsi. Probabilità molto basse anche in Pianura Padana, costa Tirrenica e Adriatica, Puglia e Campania. Geopop ha individuato le località con il minore inquinamento luminoso d’Italia, dove la pioggia di meteoroidi sarà maggiormente visibile: in Alto Adige, lungo la zona delle Alpi, ma anche sulle cime dell’Appennino centrale. La zona migliore? Verso Manciano, in provincia di Grosseto. Al sud invece meglio rifugiarsi in Molise tra Castel di Sangro e Agnone oppure lungo la punta sud appenninica, tra Avellino e la Basilicata. Nelle isole ampia visibilità in Sardegna, soprattutto tra il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, e in Sicilia in corrispondenza del Parco Nazionale dei Nebrodi. Il punto in cui volgere lo sguardo, infine, è in direzione nord-est: la costellazione di Perseo (da cui si deve il nome: Perseidi) è ora visibile nel cielo nord-orientale. 

Questione di un attimo

Da sempre, vedere la pioggia di Perseidi è un momento di condivisione, che diventa ancor più bello in compagnia degli amici. Soprattutto quest’anno, però, attenzione a non distrarsi: le stelle cadenti possono durare anche solo qualche secondo e perdersi nelle chiacchiere potrebbe significare mancare l’occasione. «È una di quelle cose che non riesci proprio a notare, ti rivolgi a qualcuno accanto a te, gli dai un colpetto sulla spalla e cerchi di fargli guardare la stessa parte del cielo. A quel punto è fatta», ha detto Bloomer al The Guardian. «Quindi, in un certo senso, è una cosa piuttosto solitaria, perché devi solo sederti e tenere gli occhi aperti, e il gioco è fatto». Occhi all’insù, location molto buia e un po’ di pazienza (e concentrazione): anche per i meno romantici, sarà un momento memorabile.


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