Negli ultimi giorni sempre più italiani stanno ricevendo telefonate provenienti da numeri con prefisso +30 (Grecia) o +40 (Romania). Squilli brevi, chiamate mute o numeri che scompaiono non appena si prova a rispondere. Dietro queste apparenti anomalie si nasconde una nuova ondata di truffe telefoniche internazionali, già segnalate da diverse testate e confermate da milioni di utenti. L’obiettivo è sempre lo stesso: svuotare il credito telefonico o carpire informazioni personali e bancarie.
Come riconoscere le chiamate truffa
Le truffe attualmente più diffuse si basano su due tecniche principali:
- Il “Wangiri” – termine giapponese che significa “uno squillo e via”.
- Il truffatore effettua una chiamata brevissima, giusto il tempo di far apparire il numero sullo schermo. Se l’utente richiama, viene reindirizzato su linee internazionali a tariffazione speciale, con costi altissimi che prosciugano il credito in pochi secondi.
- Le chiamate “mute” o “camuffate” (spoofing) – arrivano dall’estero, ma mostrano un numero italiano falso, così da sembrare legittime. Questa tecnica viene spesso usata da call center illegali o sistemi automatici che cercano di verificare numeri attivi o di ottenere risposte vocali da sfruttare in altri raggiri.
I prefissi più segnalati in queste settimane sono +30 (Grecia), +40 (Romania) e +44 (Regno Unito), ma la lista è in continua evoluzione. Gli esperti sottolineano che la curiosità è il principale alleato dei truffatori: basta un richiamo per cadere nella rete.
Cosa non fare
Per difendersi, la prima regola è la più semplice:
- Non rispondere a numeri sconosciuti con prefisso estero, se non si aspettano chiamate internazionali.
- Non richiamare mai numeri che hanno fatto uno o due squilli o chiamate mute.
- Non fornire mai dati personali, bancari o codici di verifica durante una telefonata non richiesta.
- Non cliccare su eventuali link ricevuti via SMS o chat dopo una chiamata sospetta.
Anche se sembra una banalità, moltissime truffe si perfezionano proprio perché l’utente richiama “solo per capire chi fosse”.
Come difendersi, i metodi più efficaci
In attesa dei nuovi filtri Agcom, che dal 19 novembre 2025 bloccheranno anche i falsi numeri di cellulare italiani provenienti da call center esteri, ci si può proteggere in autonomia:
Usare app anti-spam. Hiya, TrueCaller e Should I Answer? consentono di bloccare automaticamente le chiamate provenienti da specifiche nazioni o segnalate come sospette.
Bloccare i prefissi manualmente (su Android). Aprire l’app Telefono → Impostazioni → Numeri bloccati → aggiungere il prefisso (+30, +40) o attivare la spunta Sconosciuto per bloccare numeri nascosti.
Chiedere al proprio operatore. Gli operatori telefonici (TIM, Vodafone, WindTre, Iliad, ecc.) permettono di inibire le chiamate internazionali su richiesta, anche direttamente dalle rispettive app ufficiali.
Segnalare i numeri sospetti. Tramite i canali ufficiali dell’operatore o le piattaforme dedicate (come il portale dell’Agcom o le app di segnalazione), è possibile contribuire al tracciamento delle reti criminali dietro queste frodi.
I nuovi filtri Agcom in arrivo
Dal 19 agosto scorso sono già stati attivati i primi filtri anti-spoofing, che in tre settimane hanno bloccato oltre 43 milioni di chiamate fraudolente provenienti dall’estero.
Il prossimo passo, previsto per il 19 novembre, sarà il blocco automatico anche dei falsi numeri di cellulare italiani: un intervento che dovrebbe ridurre drasticamente l’ondata di spam e truffe telefoniche.
In sintesi, come comportarsi
Ignora e blocca le chiamate da prefissi +30, +40 o +44 se non le aspetti
Non richiamare mai numeri sconosciuti
Installa app di filtro e chiedi al tuo operatore di bloccare le chiamate internazionali
Segnala i numeri sospetti alle autorità competenti
La lotta alle chiamate truffa è tutt’altro che finita, ma con un po’ di attenzione e gli strumenti giusti si può evitare di cadere nei tranelli più comuni. La regola d’oro resta sempre la stessa: quando in dubbio, non rispondere.
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