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L’Ucraina non si ferma e risponde colpo sul colpo, attaccando nuovamente in profondità nel territorio russo. L’ultimo caso è un raid delle forze di Kiev contro siti industriali in Russia cruciali per lo sforzo bellico di Mosca, fra cui l’impianto chimico per la produzione di azoto di Asot, a Nivinnomussk, nel sud. Almeno dieci esplosioni sono state registrate sull’impianto dove sono caduti detriti di droni, ha reso noto il governatore della regione di Stavropol, Vladimir Vladimirov. Colpita anche Novokuybyshevsk, sito di un grande impianto chimico vicino a Samara, sul Volga. Lo stato maggiore ucraino ha confermato i due attacchi «per ridurre la capacità del nemico di produrre esplosivi e munizioni». L’impianto chimico Nevinnomysskiy Azot si trova a oltre 1.000 chilometri (circa 620 miglia) dal confine ucraino.
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Gli obiettivi ucraini
Nevinnomysskiy Azot è uno dei maggiori produttori russi di fertilizzanti azotati e ammoniaca.
Ospita inoltre gli unici impianti del Paese per la produzione di acetato di metile e acido acetico ad alta purezza, oltre al primo impianto russo per la produzione di melamina. Inoltre, nella stessa notte è stato danneggiato un altro impianto chimico nella regione russa di Samara. «C’è stato un tentativo di attacco con un drone contro una delle imprese industriali di Novokuybyshevsk», ha dichiarato il governatore regionale Vyacheslav Fedorishchev.
Secondo quanto riferito dai residenti locali, l’obiettivo sarebbe l’impianto catalizzatore di Novokuybyshevsk, il più grande produttore russo specializzato in catalizzatori per la raffinazione e la petrolchimica.
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La conferma di Kiev
A mezzogiorno, lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha confermato che droni ucraini hanno effettuato attacchi notturni contro strutture militari-industriali russe. In particolare, sono stati colpiti gli stabilimenti di Nevinnomyssk, nella regione di Samara, un’azienda leader nella produzione di componenti esplosivi.
È stato preso di mira anche lo stabilimento di Nevinnomysskiy nella regione di Stavropol, uno dei principali produttori di componenti per esplosivi, munizioni e carburante per razzi e, secondo lo Stato maggiore, coinvolto nel sostegno all’aggressione armata della Russia contro l’Ucraina.
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